ARIA INQUINATA

Ancora livelli critici di smog a Cremona: ma da domani (per fortuna) arriva la pioggia

Nella nostra provincia per sette giorni consecutivi è stata superata la soglia limite (50 µg/m3) delle polveri sottili Pm 10. Ma da giovedì 22 febbraio una perturbazione nord-atlantica spazzerà via le sostanze inquinanti presenti nell'atmosfera

Ancora livelli critici di smog a Cremona: ma da domani (per fortuna) arriva la pioggia
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Allarme smog a Cremona e in provincia, che si conferma maglia nera in Lombardia in quanto ad inquinamento atmosferico.

Con la giornata di ieri, martedì 20 febbraio 2024, il nostro territorio ha raggiunto il settimo giorno consecutivo di superamento della soglia limite delle polveri sottili Pm 10, con i valori delle Pm 2.5, un'altra tipologia di particolato fine, che si attestano su standard fuori norma.

Per tamponare questa drammatica situazione, Regione Lombardia ha imposto alla nostra e ad altre 8 province misure temporanee di 1° livello che, tra le altre cose, comprendono soprattutto limitazioni al traffico a determinate categorie di veicoli e il divieto di superare i 19°C per il riscaldamento delle case e degli esercizi commerciali.

Una corsa ai ripari, insomma, in attesa che anche le condizioni meteorologiche facciano la loro parte: a partire dalla giornata di domani, giovedì 22 febbraio 2024, infatti, in Lombardia è previsto un calo graduale dell'alta pressione, con l'arrivo prima delle nubi e poi delle piogge. Una perturbazione atlantica che sarà fondamentale per ripulire l'aria della Lombardia, e di conseguenza della nostra provincia, liberandola dagli agenti inquinanti che l'hanno caratterizzata in questi ultimi giorni.

Smog ancora a livelli critici a Cremona e provincia

In provincia di Pavia il giorno da segnare in rosso è stato lo scorso giovedì 14 febbraio 2024. Come si può visualizzare sul sito di Arpa Lombardia, in quella data le cinque stazioni fisse di rilevazione delle polveri sottili hanno cominciato a riportare livelli di Pm 10 ben al di sopra della soglia limite di 50 µg/m³: la stazione di Cremona Fatebenefratelli, ad esempio, segnalava una media di 52 µg/m³, quella di Soresina una media di 57 µg/m³, mentre a Crema si assestava su una media di 54 µg/m³.

Da quel momento la concentrazione di smog nell'aria si è fatta sempre più importante, arrivando al picco di domenica 18 febbraio 2024: 107 µg/m³ a Cremona Cadorna, 97 µg/m³ a Cremona Fatebenefratelli, 111 µg/m³ a Soresina e 113 µg/m³ a Crema. Insomma, affermare che nella nostra provincia l'aria sia stata irrespirabile pare forse eccessivo, però poco ci è mancato.

Venendo però ai dati più recenti, cioè quelli di ieri, martedì 20 febbraio 2024, la situazione sembrerebbe in leggero miglioramento: 97 µg/m³ a Cremona Cadorna, 105 µg/m³ a Soresina e 94 µg/m³ a Crema. Dati su cui di certo stanno influendo le misure temporanee di 1° livello, in vigore proprio da ieri, e adottate da Regione Lombardia anche in provincia di Pavia per ridurre la concentrazione di agenti inquinanti nell'aria.

L'andamento medio delle polveri sottili

In linea generale, in base a quanto riportato sul sito InfoAria, questo è stato l'andamento medio delle polveri sottili Pm 10 nella provincia di Cremona negli ultimi dieci giorni:

    • 12/02/2024: 25,0 µg/m3
    • 11/02/2024: 12,0 µg/m3

L'aspetto su cui tuttavia ci si dovrebbe fermare un attimo a riflettere riguarda il fatto che, da inizio 2024, in alcune stazioni di rilevamento della nostra provincia sono stati superati i 32 giorni della soglia limite di polveri sottili (PM10). In pratica tutto il mese di gennaio è stato caratterizzato da un'insalubre qualità dell'aria.

Riferendoci invece a un'altra tipologia di particolato fine dannoso per il sistema respiratorio umano, cioè le polveri sottili Pm 2.5 (si differenziano dalle altre per avere un diametro aerodinamico più piccolo), anche in questo caso la situazione non si direbbe migliore. Ecco qui di seguito i due grafici delle stazioni di Cremona Cadorna e Soresina che registrano le concentrazioni di Pm 2.5 nell'aria.

Cremona Cadorna
Foto 1 di 2

Cremona Cadorna

Soresina
Foto 2 di 2

Soresina

Le piogge dei prossimi giorni miglioreranno la situazione

Ma dopo la tempesta, come afferma un celebre proverbio, c'è sempre la quiete (anche se in questo caso potremmo dire che si sono ribaltati un po' i ruoli). La quiete, cioè la riduzione dei livelli di smog nell'aria a Lodi e provincia, arriverà grazie a una perturbazione nord-atlantica che si sostituirà al sole e all'alta pressione di questi giorni, portando prima nubi e poi piogge.

Le precipitazioni, come riferito dal nostro esperto meteo Christian Brambilla, aumenteranno di intensità su tutta la Regione soprattutto a partire dalla giornata di domani, giovedì 22 febbraio 2024. I rovesci di pioggia saranno moderati e forti anche il giorno seguente, venerdì 23 febbraio.

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Per quanto la pioggia sia sinonimo di maltempo e quindi impossibilità di godere al 100% delle giornate all'aria aperta, in questo caso rappresenteranno un vero e proprio toccasana in quanto spazzeranno via le sostanze inquinanti sospese nell’atmosfera, migliorando così la qualità dell’aria in tutta la pianura Padana.

Ma è possibile prevedere i picchi di smog?

Alla stessa maniera con cui vengono realizzate quotidianamente le previsioni del meteo per i giorni o le settimane a venire, è possibile riuscire anche a prevedere i possibili picchi di smog? Una domanda lecita, considerando che grazie alle diverse stazioni di rilevamento degli agenti inquinanti posizionate nelle città si è in grado di comprendere lo stato dell'aria delle giornate appena trascorse.

Secondo Paride Mantecca, biologo tossicologo dell'Università Bicocca di Milano e direttore di Polaris, centro di ricerca che si occupa di salute e sostenibilità ambientale, la risposta a questa domanda è affermativa. Intervistato da La Repubblica, il tossicologo ha riferito che esistono modelli previsionali che in condizioni di stabilità atmosferica sono in grado di prevedere almeno con due, tre giorni di anticipo i picchi di smog.

Il problema, tuttavia, è che questi modelli, seppur conosciuti, non vengono usati per informare e preallertare la cittadinanza, come invece viene fatto con l’allerta meteo:

"Credo che su questo ci sia ancora un grande problema culturale di fondo" ha dichiarato il Mantecca.

La possibilità di sfruttare questi modelli sarebbe importante per pianificare con due o tre giorni di anticipo blocchi e restrizioni perché, aggiunge il tossicologo della Bicocca, "messaggi allarmanti non servono a nessuno, ma indicazioni per mettere in pratica comportamenti adeguati sì". Mantecca, in tal senso, ritiene che il punto di partenza di tutto ciò dovrebbe essere una cabina di regia a livello interregionale e di Pianura Padana.

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