Fornitore domestico

Voltura e cambio fornitore domestico: come funziona?

Voltura e cambio fornitore domestico: come funziona?
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Con il termine voltura si fa riferimento a una procedura con la quale si richiede la modifica del nome e degli altri dati relativi all’intestazione di un contratto di luce gas e attivo. Contestualmente alla voltura è altresì possibile richiedere il cambio del fornitore energetico.

In passato, non esisteva la possibilità di effettuare una voltura e allo stesso tempo cambiare gestore. La procedura da seguire era pressoché la seguente: si doveva effettuare necessariamente la voltura inoltrando tale richiesta al gestore che erogava il servizio, dopodiché, una volta portato a termine il cambio di nominativo, era possibile fare richiesta di cambio gestore. Tutto questo allungava molto le tempistiche.

Adesso, fortunatamente non è più così. Infatti, dal 30 settembre 2021 è possibile, con un’unica pratica fare richiesta di voltura con cambio fornitore. La novità è stata introdotta da ARERA, l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente.

La voltura comporta un’interruzione del servizio?

La voltura del contratto di luce e gas è una pratica amministrativa che non comporta l’interruzione dell’erogazione del servizio. Questa pratica non deve essere confusa con il subentro. La voltura, infatti, può essere richiesta soltanto se il contratto di fornitura è ancora attivo, mentre il subentro è necessario qualora il contratto precedente sia stato chiuso (e quindi quando i contatori di gas e/o luce non sono più attivi).

Quali sono le tempistiche relative alla voltura?

Le tempistiche relative alla pratica di voltura con cambio fornitore sono decisamente più brevi rispetto a quelle imposte dalla trafila necessaria in passato. Di norma, una volta che il cliente ha inviato la richiesta di voltura con contestuale cambio di fornitore, nel giro di 3 giorni lavorativi dovrà ricevere una risposta dal gestore scelto che potrà accettare la richiesta o rifiutarla motivando in quest’ultimo caso il perché del rifiuto. Se la richiesta è stata rifiutata, il cliente dovrà necessariamente optare per un altro fornitore energetico.

Voltura con cambio contestuale del gestore: come funziona nella pratica?

Se si è in procinto di effettuare una voltura è opportuno innanzitutto verificare che l’offerta dell’attuale gestore sia in linea con le nostre aspettative. Se questo è il caso, sarà sufficiente procedere con la sola voltura. Se, invece, dopo aver comparato le varie proposte commerciali dei tanti fornitori presenti sul mercato italiano, abbiamo individuato un’offerta che ci sembra migliore, possiamo effettuare la richiesta di voltura con contestuale cambio del fornitore.

La procedura è piuttosto semplice ed è pressoché la medesima per ogni fornitore. In sostanza, ci verrà richiesto di presentare alcuni dati e documenti:

  • dati del precedente intestatario dell’utenza (nome, cognome, codice fiscale)
  • dati anagrafici e personali del richiedente (nome, cognome, indirizzo, codice fiscale, contatto telefonico, indirizzo e-mail)
  • copia del documento di identità e della tessera sanitaria (che riporta il codice fiscale)
  • POD (Point Of Delivery), codice che identifica in modo univoco una determinata utenza luce
  • PDR (Punto di Riconsegna), codice che identifica in modo univoco una determinata utenza gas
  • Dati catastali relativi all’immobile in cui è installato il contatore
  • Autolettura dei contatori luce e gas
  • IBAN (coordinate bancarie del conto di addebito bancario o postale qualora si richieda il servizio di domiciliazione della bolletta).

Alcuni di questi dati dovranno essere ricavati da una bolletta del precedente intestatario, in particolare i codici POD e PDR.

La procedura di voltura con cambio di gestore non è gratuita; il nuovo intestatario infatti dovrà versare un contributo fisso che attualmente è di 25,20 euro. A questa cifra dovranno essere aggiunti il costo della pratica e l’imposta di bollo (16 euro).

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