Ne parlerà in Parlamento

Scandalo finanziario travolge le società della ministra Santanché, senatrice eletta a Cremona

Nonostante la pressione, l'esponente di FdI ha respinto le richieste di dimissioni affermando che la maggioranza rimane compatta

Scandalo finanziario travolge le società della ministra Santanché, senatrice eletta a Cremona
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Nel periodo compreso tra il 2018 e il 2019, la società Ki Group avrebbe accumulato debiti verso i fornitori per un totale di 8 milioni di euro ma non è solo questo il problema. Il video che riassume le inchieste:


L'inchiesta di Report su Santanché

Una serie di accuse riguardanti condotte improprie nei confronti di dipendenti e fornitori sono state mosse nei confronti delle società legate all'esponente di Fratelli d'Italia Daniela Santanché, attuale Ministro del Turismo e senatrice al collegio uninominale di Cremona.

Secondo un reportage del noto programma televisivo "Report" di Rai 3, sembra che la carriera imprenditoriale di successo dichiarata dalla ministra non corrisponda alla realtà. L'inchiesta si concentra principalmente sulle società Ki Group e Visibilia in cui Santanché è stata coinvolta.

Il conduttore di Report Sigfrido Ranucci

Ki Group e il presunto debito di 8 milioni

Il report rivela che nel periodo compreso tra il 2018 e il 2019, la società Ki Group avrebbe accumulato debiti verso i fornitori per un totale di 8 milioni di euro. Questa situazione finanziaria precaria ha comportato difficoltà nell'approvazione dei bilanci. Per tentare di risolvere la situazione, è stata creata una nuova società denominata Ki Group srl.

La nuova società ha permesso all'azienda madre di lasciare da parte i debiti accumulati. Tuttavia, questa manovra avrebbe causato gravi difficoltà a diversi fornitori tra cui la società AT&B che si è trovata costretta ad affittare il marchio Verde Bio all'azienda di Santanché a un prezzo estremamente conveniente.

Inoltre, alcuni dipendenti della Ki Group sono ancora in attesa di ricevere il trattamento di fine rapporto con somme che arrivano anche a decine di migliaia di euro. Ma non finisce qui perché alcuni ex dipendenti hanno sollevato critiche riguardo alla mancanza di trasparenza nella gestione finanziaria della Ki Group.

A detta loro, infatti, un appartamento della ministra a Milano sarebbe stato pagato attraverso l'azienda per un costo annuo di 100.000 euro registrato come "ufficio di rappresentanza".

Il caso Visibilia

Il secondo caso sollevato dal programma televisivo riguarda Visibilia Editore. Fondata da Santanché negli anni 90, è un'azienda di comunicazione quotata in Borsa di cui la politica è stata presidente fino a gennaio 2022 e azionista principale fino a metà ottobre dell'anno scorso quando è stata nominata ministra.

Anche in questa società sono emerse testimonianze di ex dipendenti riguardo alla gestione poco trasparente. Uno di loro ha rivelato che una collega è stata inserita in cassa integrazione a zero ore ma ha continuato a lavorare senza essere stata informata della situazione.

I debiti di Visibilia sono stati portati all'attenzione della Procura di Milano ma i pubblici ministeri hanno rinunciato alla richiesta di liquidazione giudiziale presentata contro l'azienda in quanto aveva saldato il proprio debito nei confronti dello Stato per circa 1.4 milioni di euro.

La denuncia di alcuni giornalisti

Inoltre, è emerso il misterioso coinvolgimento del fondo Negma, che ha fornito prestiti obbligazionari di 3 milioni nel 2017 e nel 2021 per salvare le società di Santanché. Il fondo ha adottato una strategia simile con altre aziende italiane e francesi in crisi alla ricerca di liquidità.

Ciliegina sulla torta, alcuni giornalisti hanno rivelato di non aver ricevuto i pagamenti per le loro collaborazioni con Visibilia sostenendo di aver dovuto rinunciare anche a somme consistenti fino a 4.000 euro. Dal punto di vista politico, Lega e Forza Italia chiedono a Santaché di presentarsi in Parlamento.

Si presenterà in Parlamento

Dello stesso avviso sono le opposizioni anche se diverse esponenti delle controparti ritengono opportuno che si dimetta direttamente. Nonostante la pressione, la ministra Santanché ha respinto le richieste di dimissioni affermando che la maggioranza rimane compatta.

Invece della prossima settimana come inizialmente previsto, si prevede che Santanché si presenterà in Parlamento giovedì 29 giugno 2023 per riferire sulle indagini che coinvolgono le sue aziende.

 

 

 

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