Minoranza respinta all'Ufficio protocollo, denuncia la "pseudodittatura"

L'Amministrazione smentisce e cita gli articoli 33 e 34 del Regolamento per il funzionamento degli Organi collegiali

Minoranza respinta all'Ufficio protocollo, denuncia la "pseudodittatura"
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“Vailate per cambiare pagina” ha denunciato quello che a suo dire pare un clima da “pseudodittatura” per via dell’ennesima lite all’Ufficio protocollo. L’Amministrazione smentisce: “Basta rispettare il regolamento”.

Nuova lite all’Ufficio protocolli

Attraverso un comunicato stampa, il gruppo di minoranza guidato da Antonio Benzoni torna a farsi sentire in merito alle liti all’Ufficio protocollo.
“La scena, o meglio la sceneggiata, si è ripetuta identica all’altra volta, con la differenza che questa volta abbiamo provveduto ad informare direttamente gli organi giudiziari senza neppure tentare la strada dell’amichevole conciliazione – recita il comunicato della minoranza vailatese – L’antefatto è dunque il medesimo descritto alcuni giorni fa: Silvano Vecchio, membro del nostro gruppo e primo dei non eletti, si reca a protocollare dei documenti per conto del capogruppo Benzoni, ma non trova la collaborazione dell’impiegata, questa volta lasciata sola a cavarsi d’impaccio. L’impiegata ha affermato di aver ricevuto “ordine dall’Amministrazione” di non accettare alcuna richiesta di protocollo o accesso agli atti da parte del signor Vecchio”.

Il precedente

Il precedente citato nel comunicato risale a metà agosto, quando Vecchio, recatosi all’Ufficio protocollo, era stato bloccato dall’assessore Roberto Sessini, che sostiene di aver solo chiesto che fosse l’interessato, Benzoni, a recarsi in Comune.
“Ordine dell’Amministrazione? – prosegue il comunicato – Ma dove siamo, in caserma? Questa è pura follia, signori. A che punto volete arrivare? A impedirci l’accesso in Consiglio comunale, forse? Ogni singolo cittadino è libero di protocollare quel che gli pare e tale diritto non deve essergli precluso da amministratori e impiegati, figuriamoci se si tratta di un membro del Consiglio che ha bisogno di documentarsi in proprio per svolgere la propria attività amministrativa, dato che oltretutto le informazioni qui arrivano col contagocce e ben selezionate”.

“Pseudodittatura”

“E, giusto per essere chiari, questo non è “far perdere tempo”: questo è quello che ci tocca fare per svolgere il nostro dovere di opposizione – conclude il comunicato – D’altro canto, tanta determinazione nel voler ostacolare il nostro lavoro lascia supporre che qualche sensato motivo per stare in guardia sui movimenti dell’amministrazione comunale ci sia, e siamo ben determinati ad andare avanti e a non lasciarci intimidire da questi mezzucci farseschi, vergognosi, degni della peggiore pseudodittatura”.

La Giunta risponde

“Basta leggere gli articoli 33 e 34 del Regolamento per il funzionamento degli organi collegiali per avere una risposta – replica la Giunta tramite una nota – Le attività di richiesta e di accesso agli atti sono garantite e sacrosante, ma sono riservate ai Consiglieri. Inutile controbattere a polemiche sterili, creare scompiglio è del tutto inutile. L’impiegata non ha fatto altro che applicare il regolamento, facendo bene il suo dovere. Alzare la voce non è sinonimo di aver ragione, forse è manifestazione di debolezza”.

Il regolamento

I riferimenti al regolamento riguardano il comma  3 dell’Art. 33 – Diritto d’informazione e di accesso agli atti amministrativi e il comma 2 dell’Art. 34 – Diritto al rilascio di copie di atti e documenti. Nel primo caso si legge che “L’esercizio dei diritti di cui al primo e secondo comma è effettuato dai Consiglieri richiedendo direttamente le informazioni e la consultazione degli atti al Segretario comunale ed ai dirigenti o dipendenti responsabili preposti ai singoli uffici, servizi, aziende, istituzioni ed altri organismi”. Per quanto riguarda il rilascio delle copie degli atti, “La richiesta delle copie di cui al precedente comma è effettuata dal Consigliere presso la segreteria comunale, secondo le indicazioni comunicate dal Sindaco in relazione a quanto stabilito dal terzo comma del precedente art. 33. La richiesta è ricevuta dal dipendente preposto su apposito modulo sul quale il Consigliere deve indicare gli estremi dell’atto di cui richiede copia ed apporre la data e la firma. 11 modulo contiene la dichiarazione che la copia richiesta sarà utilizzata esclusivamente per l’esercizio delle funzioni connesse alla carica elettiva ricoperta”.

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