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A Cremona e Mantova mancano 117 medici di base: "A pagare sono i cittadini"

Il problema, fa presente il consigliere Pd Matteo Piloni, è legato ai pensionamenti e al fatto che non è una delle carriere più appetibili per i giovani laureati.

A Cremona e Mantova mancano 117 medici di base: "A pagare sono i cittadini"
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Nell’Ats di Cremona e Mantova mancano all’appello 117 medici di base. Non pochi, se si pensa che ognuno di loro può avere fino a un massimo di 2mila pazienti. E l’assenza di questa fondamentale figura sanitaria per cittadini e territorio si fa drammaticamente sentire: complessivamente, in Lombardia, oggi i posti vacanti sono 786.

“Come Gruppo regionale del Pd abbiamo presentato alla Giunta Fontana quattro proposte per affrontare subito la questione – spiega Matteo Piloni, consigliere regionale dem –. Intanto, abbiamo chiesto di aumentare le borse di studio per la formazione dei medici di base, portandole ai livelli della specializzazione ospedaliera. Poi, a questi professionisti della sanità dobbiamo offrire, per i primi 5 anni, spazi pubblici in concessione gratuita come ambulatori.

Per andare nel concreto, a Crema, in via Matteotti, c’è il palazzo della Provincia i cui spazi oggi sono inutilizzati. Poi bisogna prevedere risorse alle Ats per assumere giovani medici neoformati in medicina generale e cure primarie, da impiegare subito sul territorio. Infine, dobbiamo dare priorità ai territori più scoperti di medici di base per la realizzazione delle case di comunità, i cosiddetti Presst”.

Il problema, fa presente il consigliere Pd, è legato ai pensionamenti e al fatto che non è una delle carriere più appetibili per i giovani laureati.

“Ma a pagare sono i cittadini che non sanno a chi rivolgersi e tornano a intasare i pronto soccorso con numeri da pre Covid: pochi giorni fa, in 24 ore, quello di Crema ha fatto registrare quasi gli stessi accessi di gennaio 2020 – prosegue Piloni –. Ma soprattutto va garantita un’assistenza di prossimità e di territorio, proprio quella che è mancata durante le fasi più dure della pandemia”.

Recovery Plan

Il Pd Lombardo avvia una campagna di comunicazione e di ascolto sui temi del Recovery plan e sulle sue ricadute sulla Lombardia, a partire dalla sanità, il cui servizio regionale va ricostruito, dicono i dem. Affissioni e banchetti in tutte le province si vedranno già dai prossimi giorni e fino a ottobre, con uno slogan generale, “Riparte l’Italia, Recovery plan una sfida per il Paese”, e un altro sul tema specifico della sanità,

“Ricostruiamo il servizio sanitario regionale, Recovery plan, una vittoria per il Paese una sfida per la Regione”.

Su un sito dedicato (https://www.pdlombardia.it/recoverysanita) il Pd lombardo dettaglia le sue proposte e chiede suggerimenti ai cittadini.

“I prossimi mesi sono una scommessa per la ripartenza dell’Italia e il ruolo della nostra regione è fondamentale – spiega Matteo Piloni, consigliere regionale Pd –. Le linee guida proposte dall’assessore al Welfare Letizia Moratti per noi non sono sufficienti e temiamo che la Lombardia non sia in grado di utilizzare fino in fondo le risorse del Recovery plan”.

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