L'Istituto Spallanzani di Rivolta ad Ecomondo per promuovere l'economia circolare
Trasferta a Rimini per presentare le ricerche sulle microalghe.
L'Istituto Spallanzani di Rivolta ad Ecomondo per promuovere l'economia circolare. Un evento di riferimento in Europa per l'innovazione tecnologica e industriale nell’economia circolare.
L'Istituto Spallanzani di Rivolta ad Ecomondo per promuovere l'economia circolare
“L’Istituto Lazzaro Spallanzani è orgoglioso di prendere parte con le sue ricerche a questa prestigiosa fiera internazionale sul mondo dell’economia circolare. Da tempo infatti, con vari Progetti, tra i quali il Polo delle Microalghe, sviluppiamo nuovi modelli e soluzioni per un’agricoltura sostenibile, in primis per fornire servizi al mondo delle imprese. Focus degli interventi che presenteremo a Ecomondo saranno il mondo cosmetico e caseario, settori che stanno investendo molto sul binomio microalghe e impresa”.
Con queste parole Marina Montedoro, Direttore dell’Istituto Spallanzani di Rivolta d’Adda (CR), annuncia la partecipazione dell’Istituto alla 23esima edizione di Ecomondo, l’evento internazionale in programma alla Fiera di Rimini da ieri 5 novembre fino all’8 che, per quattro giorni, unirà in un’unica piattaforma tutti i settori dell’economia circolare: dal recupero di materia ed energia allo sviluppo sostenibile. Per l’Istituto Spallanzani e il suo polo di studio sulle microalghe sarà l’occasione di presentare i risultati delle proprie ricerche.
Riciclo e recupero
Nel corso della sessione di interventi dedicata alle "Nuove frontiere per il riciclo ed il recupero, in una prospettiva di economia circolare" che si terrà oggi, 6 novembre dalle ore 14:00 alle 18:00, l’Istituto interverrà nell’ambito della propria ricerca sulla bioraffineria integrata a base di microalghe che consentirebbe di utilizzare alcuni sottoprodotti e rifiuti agroindustriali per produrre biomassa in grado di limitare i costi di smaltimento sostenuti dalle aziende e di ridurre i costi di produzione delle microalghe. Ma non solo. La biomassa prodotta liofilizzata è stata utilizzata per formulare delle diete per il settore acquacoltura, testare l’effetto sulla crescita e sulla qualità del filetto dello storione.
I progetti "No Pain" e "Km0"
Sarà l’occasione anche per parlare di un’altra importante ricerca condotta nell’ambito dei progetti No Pain e Km0 coordinati dall’Istituto Spallanzani che si riferiscono allo sfruttamento di estratti di sottoprodotti di Vitis vinifera in una prospettiva di economia circolare con un particolare focus nelle aree relative ai cosmetici, un modello potenzialmente applicabile ai rifiuti non utilizzati di altri settori produttivi.
L'uso delle microalghe
Il terzo e ultimo intervento riguarderà invece l’uso di microalghe per il trattamento dei sottoprodotti lattiero-caseari e la loro valorizzazione. Questi infatti, come la scotta e il latticello, rappresentano un problema sia dal punto di vista economico, dal momento che i caseifici hanno costi di smaltimento importanti, sia dal punto di vista ambientale. Le tecnologie di trattamento tradizionali sono particolarmente costose e di difficile gestione. Questi sottoprodotti sono generalmente ancora ricchi di sostanze nutritive possiedono un carico organico e microbiologico e in alcuni casi un'elevata salinità. Una possibile soluzione può essere data dalle microalghe, che per la loro crescita e il loro metabolismo sono in grado di assimilare i nutrienti presenti nei sottoprodotti lattiero-caseari per ottenere biomassa che può essere valorizzata in vari settori di interesse commerciale (nutraceutici, prodotti farmaceutici, cosmetici, integratori alimentari e alimentari, bioplastiche e fitobiostimolanti).
(Foto di copertina: Credits Alessio Guitti)
LEGGI ANCHE>> Rivolta: inaugurato il nuovo Parco Bioreattori del Polo delle Microalghe FOTO