Latte, lo sgambetto agli agricoltori fa scattare la protesta

Traditi gli accordi, il colosso Lactalis abbassa il prezzo alla stalla.

Latte, lo sgambetto agli agricoltori fa scattare la protesta
Pubblicato:
Aggiornato:

Quindici euro in meno per mille litri: l’associazione dei trasformatori tradisce gli accordi e abbassa d’imperio il prezzo del latte alla stalla, scatenando la rivolta degli agricoltori. E in Regione l’assessore Fabio Rolfi convoca un tavolo.

Lo sgambetto di Italatte

E’ di nuovo scontro tra produttori e trasformatori di latte, a poche ore dalla decisione di Italatte, società del gruppo Lactalis che gestisce buona parte della filiera, di abbassare unilateralmente il prezzo alla stalla, tradendo così il recente accordo di filiera sottoscritto con i produttori. Italatte in sostanza si è detta disposta a pagare non più di 400 euro per mille litri di latte a fronte di un accordo fissato a 415 euro (-3,6 percento). Un abbassamento peraltro “retroattivo”, valido anche per le fatture di aprile.

“Prezzo troppo alto per competere”

“Nel corso del primo trimestre 2019 il prezzo ha toccato un livello tra i più alti degli ultimi anni – si legge in un comunicato di Italatte – Tale situazione ha reso per noi estremamente complesso gestire la competitività nazionale ed internazionale”. Il prezzo medio del latte alla stalla in Italia ha toccato infatti secondo Lactalis un livello tra i più alti degli ultimi anni “e ha evidenziato un differenziale rispetto ai prezzi dei principali mercati di riferimento che supera ogni valore storico”. Ma la decisione, arrivata senza preavviso, ha provocato la rivolta degli agricoltori.

Confagricoltura: “Inaccettabile”

“Riteniamo inaccettabile la comunicazione di Italatte a tutti i propri conferenti di riconoscere un prezzo di 40 centesimi al litro di latte (salvo conguaglio) per il mese di aprile perché questa decisione andrebbe in netto contrasto con le condizioni di fonitura che sono state reciprocamente siglate” spiega Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Lombardia. ““Riteniamo che il metodo di indicizzazione sia stato concordato tra le parti con lo scopo di seguire l’andamento del mercato – ha continuato Boselli – e non esistono le condizioni indicate da Italatte per una arbitraria riduzione del prezzo del latte che deve rimanere per il mese di aprile pari a 415 euro per 1000 litri di latte. Non tollereremo una eventuale revisione delle condizioni di fornitura del latte proprio perché non concordata con tutte le parti in causa”.

Coldiretti: “Quando si sottoscrive un contratto bisogna rispettarlo”

“Cambiare a proprio piacimento decisioni già approvate, soprattutto se prevedono rivisitazioni al ribasso di un prezzo già stabilito, non è certo dimostrazione di serietà” commenta invece Alberto Brivio, presidente di Coldiretti Bergamo. “Il nostro latte deve essere valorizzato come merita perché è un latte di qualità – aggiunge Brivio – Poiché alle riunioni del Tavolo partecipano tutti gli attori della filiera, dagli agricoltori ai trasformatori fino ai rappresentanti della grande distribuzione, ci auguriamo che si arrivi a soluzioni che vadano in questa direzione”.

Il Tavolo del latte martedì 14

Intanto l’assessore regionale Fabio Rolfi ha convocato in Regione un tavolo tra produttori e trasformatori, che si incontreranno martedì, 14 maggio.  Nel frattempo però Coldiretti Bergamo ha fatto comunque riemettere ai propri associati le fatture di aprile, con il prezzo precedentemente fissato.

La produzione di latte in Lombardia

La Lombardia è tra i maggiori produttori di latte a livello italiano e la produzione è aumentata lo scorso anno di oltre sei  punti percentuali. Secondo i dati del Rapporto Smea elaborati dall’Università Cattolica di Milano erano 725 le aziende bergamasche attive nella produzione, che hanno prodotto in totale 437mila tonnellate di latte nella stagione 2017/2018. Perlopiù in pianura. Ammonta a quasi 1,3 milioni di tonnellate la produzione invece in provincia di Cremona, con 722 aziende attive e una crescita della produzione di circa quattro punti.

Aziende attive Produzione (*1000 tonn.) Var % 17/18
Brescia 1439 1446,7 4,4
Cremona 722 1298,5 4,2
Mantova 916 1003,9 4,2
Lodi 271 478,5 2,3
Bergamo 725 437,5 6,3
Milano 268 309,2 4,3
Pavia 97 129,9 5,6
Sondrio 296 64,2 6,8
Varese 84 45,6 1,1
Como 139 42,5 0,5
Lecco 87 28,2 10,2
Monza e B. 31 14,7 5

TORNA ALLA HOME

Seguici sui nostri canali