Coldiretti Cremona contro coordinamento tra Regioni, Consorzi e grandi utenti

Le criticità della stagione irrigua 2018 devono servire da lezione.

Coldiretti Cremona contro coordinamento tra Regioni, Consorzi e grandi utenti
Pubblicato:

Coldiretti Cremona "il coordinamento tra Regione, Consorzi e grandi utenti è inesistente"

Coldiretti Cremona

Coldiretti Cremona informa che in data 26 luglio 2018 si è svolto l'incontro dell’Osservatorio Permanente per gli utilizzi idrici nel distretto idrografico del fiume Po, incentrato sull’analisi della situazione lungo l’asta dell’Adda, già portata all’attenzione dell’Autorità di Bacino durante le sedute del 12 e del 18 luglio. “L’analisi fatta da ARPA Lombardia ha confermato la grave situazione del bacino dell’Adda sottolineando in particolare l’attuale livello di riempimento del Lago di Como che può contare su 57 milioni di metri cubi, pari ad un deficit del 61% rispetto all’anno critico di riferimento (2007)”. Questo è quanto riportato nel verbale ufficiale dell’incontro dell’Osservatorio redatto da ANBI Lombardia. Tuttavia, anche a fronte di questa situazione che definire critica è riduttivo, l’Autorità di bacino e la Regione Lombardia non hanno ravvisato quegli elementi di emergenza necessari per far scattare la Deroga al deflusso minimo ecologico ed hanno concordato di mantenere le riduzioni alle irrigazioni applicate dai primi di luglio ed un “livello di allerta elevato ma di non concedere la deroga al Deflusso minimo ecologico richiesta dal Consorzio dell’Adda nei giorni scorsi”. La domanda di deroga era stata presentata il 13 luglio e la risposta (negativa) è arrivata il 26 luglio. Ben tredici giorni dopo. “Alla prova dei fatti – commenta il direttore di Coldiretti Cremona, Mauro Donda - la procedura di deroga al DMV si è dimostrata inefficace e inutile rispetto alle esigenze ed alle tempistiche dell’irrigazione che non si misurano certo in settimane, ma in ore e giorni, per poter garantire la sopravvivenza delle colture e salvare il raccolto”.

Svaso dei bacini artificiali

Nella giornata di martedì 24 luglio Regione Lombardia aveva incontrato i gestori degli impianti idroelettrici di monte (A2A, Edison, ENEL) per chiedere di proseguire, e possibilmente incrementare, l’attività di svaso dai bacini artificiali. I gestori hanno confermato l’impegno; in particolare Edison si è impegnata per rimandare alla seconda metà di agosto alcuni importanti lavori di manutenzione programmata che avrebbero nel frattempo impedito il rilascio di acqua. Sempre nel verbale dell’Osservatorio sta scritto che gli svasi rilasciati dai bacini di monte garantiranno un maggiore afflusso al Lago di Como di circa 3,5 milioni di metri cubi al giorno fino a tutta la prima settimana di agosto. Questo incremento, unito al previsto transito di una fase meteo perturbata a metà della prossima settimana, dovrebbe comportare un aumento della risorsa idrica stoccata nel lago. “Si tratta di un altro passaggio fondamentale – prosegue Donda – e speriamo che almeno questa azione, che giunge con estremo ed ingiustificato ritardo, venga rispettata e che chi deve controllare gli effettivi rilasci dai bacini idroelettrici lo faccia. Dallo scorso maggio i bacini idroelettrici montani hanno accumulato oltre 220 milioni di metri cubi di acqua pari ad un altro invaso grande quanto il lago di Como. Solo grazie a questi rilasci potremo sperare di portare a conclusione la stagione irrigua senza eccessivi intoppi”.

Convocazione osservatorio permanente

L’Osservatorio Permanente per gli utilizzi idrici sarà convocato entro il 6 agosto per fare il punto della situazione e per prendere ulteriori eventuali decisioni e Coldiretti rimane in costante contatto con gli organi competenti per monitorare la situazione ed affinché gli impegni dell’autorità di bacino vengano mantenuti, in modo tale da consentire agli agricoltori il completamento della stagione irrigua. Giannenrico Spoldi, dirigente di Coldiretti Cremona e vicepresidente del Consorzio DUNAS lancia un appello. “Questa stagione, che teoricamente non presentava problemi idrici insormontabili, ha messo in luce il malfunzionamento di un sistema in cui coordinamento tra Enti, rispetto delle regole e tempestività di azione devono essere le basi sulle quali far funzionare un sistema complesso ed indispensabile come quello di governo delle acque. Speriamo solo che serva da lezione per una revisione di ciò che non ha funzionato.”

Questo è quanto si segnala per il bacino dell’Adda:

- dal 24 luglio 2018 il Consorzio dell’Adda ha imposto la riduzione delle bocche dal 70% al 65% della portata ed è questo il motivo per il quale in molte rogge l’acqua scarseggia. Confidiamo che i rilasci previsti dai bacini idroelettrici e le piogge previste contribuiscano ad invertire la rotta, che si possa arrivare ad un incremento delle portate e non alla loro riduzione.

Per quanto riguarda il bacino del Fiume Oglio si segnala che:

- i Consorzi Media Pianura Bergamasca e Dugali, Naviglio, Adda-Serio nonché il Consorzio Naviglio Città di Cremona riportano l’attuale riduzione al 60% delle portate in concessione.

Legionella: come evitare il contagio

Seguici sui nostri canali