“Strage nelle Rsa”: i sindacati scendono in piazza per denunciare FOTO
In tanti si sono dati appuntamento nella mattinata di martedì davanti al Palazzo della Regione a Milano.
"Strage nelle Rsa”: i sindacati in piazza per denunciare. In tanti, si sono dati appuntamento nella mattinata di martedì 16 giugno 2020, davanti al Palazzo della Regione a Milano.
"Strage nelle Rsa”: i sindacati in piazza per denunciare.
Erano in tanti, da Cremona, Monza, Lodi, Lecco, Como, Bergamo… tutta la Lombardia per denunciare la “strage” nelle Rsa causata dal Covid. Una strage che a giudizio delle organizzazioni sindacali e di chi ha portato una testimonianza durante il presidio si poteva evitare o, comunque, poteva essere attenuata.
Presenti diverse delegazioni sindacali della Cgil, della Cisl e della Uil. Nel corso della mattinata anche la testimonianza di alcuni parenti di persone ricoverate nelle case di riposo, che hanno vissuto con angoscia questi mesi. Il primo intervento è stato quello di Giulia, che ha la mamma ricoverata al Pio albergo Trivulzio di Milano e che a marzo, per ben 13 giorni, preoccupata dalle notizie su tv e stampa per quel che accadeva nelle case riposo, non è riuscita a sapere se sua madre fosse ancora viva. Fortunatamente a lei è andata bene, ad altri che avevano i parenti ricoverati al Pat purtroppo no.
Daniela Chiodelli da Cremona ha invece letto la lettera di Renzo e della moglie Luciana, che hanno messo nero su bianco la loro malattia, il loro calvario. Quindi è toccato a Giacomo da Bergamo, a Daniela da Lodi… storie diverse ma tutte con un minimo comune denominatore: la sofferenza degli anziani di fronte a in virus sconosciuto. “Facciamo tesoro di quanto accaduto in questi mesi e facciamo in possibile perché non si ripeta” ha rimarcato Giacomo.
Le rivendicazioni dei sindacati
Cgil, Cisl e Uil al termine del presidio hanno diffuso una nota in cui chiedono:
- Maggiori investimenti per innovazione e riorganizzazione dell’offerta sociosanitaria.
- La revisione del sistema degli accreditamenti delle strutture sociosanitarie, in particolare per quanto attiene:
- i modelli organizzativi e di servizio per una maggiore appropriatezza e qualità dell’assistenza, rafforzando gli interventi di prossimità e domiciliarità (residenzialità “aperta” e “leggera”)
- l’adeguamento dei minutaggi di assistenza alla reale complessità assistenziale degli ospiti
- la ridefinizione delle tariffe riconosciute dal fondo sanitario, che dovrebbero coprire il 50% del costo in Rsa mentre Regione Lombardia resta al di sotto della quota prevista dalla legge a garanzia dei livelli essenziali di assistenza, scaricando l’onere maggiore sulla retta pagata dagli ospiti o dalle loro famiglie.
- La riduzione della compartecipazione alla spesa a carico delle famiglie (la retta) che andrebbe
regolata secondo criteri di sostenibilità e sopportabilità garantendo uno standard adeguato di
servizi. - La tutela dei posti di lavoro, il potenziamento degli organici e la formazione degli operatori.
Ricordiamo che la mobilitazione prosegue: venerdì 19 giugno dalle 9,30 alle 12, sindacati e lavoratori saranno di nuovo in piazza per chiedere: “Obiettivi primari: sorveglianza epidemiologica, medicina di territorio e continuità assistenziale. Ripartiamo dai Distretti”. Terzo appuntamento poi martedì 23 giugno per chiedere un “Nuovo patto per la salute”.