Spedizione punitiva contro coetanei: nei guai 14 ragazzi, alcuni sono minorenni

Derubati, insultati, minacciati e picchiati con calci e schiaffi.

Spedizione punitiva contro coetanei: nei guai 14 ragazzi, alcuni sono minorenni
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Spedizione punitiva contro i coetanei: nei guai 14 ragazzi tra i 15 e i 19 anni. Il gip ha emesso altrettante misure cautelari nei confronti dei giovani residenti a Manerbio, Cremona e Bagnolo Mella.

Spedizione punitiva contro i coetanei: nei guai 14 ragazzi

Il Commissariato di Desenzano del Garda, coadiuvato da personale della Questura di Brescia e di Cremona, nella mattinata di ieri, martedì 10 settembre 2019, ha dato esecuzione a 14 ordinanze di applicazione di misure cautelari personali, emesse dal gip del Tribunale per i minorenni e dal gip del Tribunale ordinario di Brescia, nei confronti di altrettanti giovani di età compresa tra i 15 e i 19 anni, residenti nella Bassa bresciana e a Cremona, indagati per rapina pluriaggravata.

I fatti

I fatti risalgono a metà giugno e sono avvenuti sul lungolago di Desenzano (BS). Vittime delle aggressioni alcuni coetanei abitanti nel centro gardesano.

Il 13 giugno, infatti,  una ventina di giovani sono arrivati a Desenzano, nei pressi dell’area denominata “Maratona”, e hanno iniziato a insultare, minacciare e aggredire, picchiandoli con calci e schiaffi, sette ragazzi di età compresa tra i 14 e i 17 anni, cui poi hanno poi rubato oggetti ed effetti personali, tra cui telefonini, portafogli, denaro, magliette, cuffie auricolari, eccetera.

Le indagini e la “spedizione punitiva”

Le indagini del Commissariato, svoltesi attraverso perquisizioni, sequestri, analisi di tabulati telefonici, esame del contenuto dei cellulari, individuazioni fotografiche e dichiarazioni testimoniali, hanno permesso di ricostruire i fatti in questione e di individuare i responsabili.
Dalle ricostruzioni è emerso infatti che si era trattato di una vera e propria “spedizione punitiva”, preordinata e preparata anche con la creazione di un gruppo in chat, originata da un precedente episodio avvenuto alcuni giorni prima, in cui uno degli indagati era stato “preso di mira” nel centro cittadino da alcuni coetanei desenzanesi.

Venutolo a sapere, gli amici di quest’ultimo, residenti a Bagnolo Mella e Manerbio, hanno organizzato l’azione ritorsiva, partendo in treno il pomeriggio del 13 giugno per dare “una lezione” ai desenzanesi. Alla spedizione si sono aggiunti anche altri quattro o cinque giovani nordafricani provenienti da Cremona. Giunti al parco “Maratona” di Desenzano, il “branco” ha riconosciuto uno dei ragazzi coinvolti nei fatti avvenuti qualche giorno prima a danno del loro amico e, dopo averlo circondato aggressivamente, si sono scagliati con violenza contro di lui e contro chi gli era vicino.

Cremona Dissing

Preziosa si è rivelata la collaborazione della Squadra Mobile di Cremona, che ha consentito di identificare i cinque cremonesi che hanno partecipato al raid (tre dei quali, membri della oramai nota baby gang Cremona Dissing e già arrestati nell’ambito dell’operazione Last Night, portata a termine il 21 agosto scorso proprio dai poliziotti cremonesi).

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I provvedimenti

In totale, sono state eseguite tre misure cautelari del collocamento in comunità e sette della permanenza in casa a carico degli indagati minorenni; quattro misure dell’obbligo di dimora a carico degli indagati maggiorenni.

Le Autorità giudiziarie competenti, condividendo a pieno i risultati delle indagini, hanno emesso le ordinanze di applicazione delle misure cautelari, che sono state eseguite ieri mattina, martedì 10 settembre 2019.

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