La lettera

Ricoverato in Terapia Intensiva, non ce la fa. La moglie: "Nel dolore la vostra umanità è stata una cura"

Il messaggio di gratitudine a tutti gli operatori del reparto.

Ricoverato in Terapia Intensiva, non ce la fa. La moglie: "Nel dolore la vostra umanità è stata una cura"
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Piccoli gesti che fanno la differenza: ecco la lettera che la moglie di un paziente della Terapia Intensiva di Cremona ha voluto indirizzare a tutti gli operatori sanitari, nonostante l'esito negativo della malattia.

"Nel dolore la vostra umanità è stata una cura"

A volte basta poco. Proprio poco. E sono proprio i piccoli gesti che fanno la differenza. Come questa lettera, dedicata agli operatori della Terapia Intensiva di Cremona e scritta dalla moglie di un paziente.

Nei giorni scorsi, mio marito è stato trasportato nel vostro ospedale in gravi condizioni.
Sono stati giorni duri, lunghi e pieni di sofferenza che purtroppo non sono riusciti a cambiare l’esito della malattia. Fin dal primo colloquio con il Dottor Colucello abbiamo ricevuto informazioni chiare e precise con una professionalità e una umanità che raramente ci è capitato di vedere.
In un momento così difficile, di restrizioni, la disponibilità dimostrata dalla Dottoressa Sofia Ananiadou e da tutto il personale infermieristico è stato unico.
Quando le parole non servono più sono i piccoli gesti che fanno la differenza.
Abbiamo intrapreso il percorso della donazione e mai una volta ci siamo sentiti “abbandonati”.
Vorremo ricordare i nomi di tutti e ci scusiamo se ci siamo dimenticati di qualcuno.
Le attenzioni e l’umanità che ci avete donato in un momento così doloroso della nostra vita ci sono rimaste nel cuore.
(Lettera firmata)

(Foto di copertina: Martina Santimone per Areu)

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