Casalmorano

Oltre 40 cani nel rifugio "abusivo": la video-denuncia di Stop Animal Crimes Italia

Detenuti nella struttura anche rapaci protetti, in voliere, sollevando un'altra questione, ossia la facilità con cui in Italia è consentito avere specie protette.

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Volontari minacciati, oltre 40 cani da cassi: dove sono i controlli? Chiesto un intervento da parte di attivisti di Stop Animal Crimes Italia.

 

Oltre 40 cani nel rifugio "abusivo":

Oltre 40 cani da caccia, gufi e rapaci. Alcuni nostri attivisti, avevano tentato un approccio al fine di salvare alcuni dei cani detenuti da F.G. di Casalmorano (CR), fino alla scorsa settimana quando l’allevatore (o chissà di che struttura per cani, non si capisce!) ha minacciato due nostri attivisti di spaccare loro la testa concludendo le minacce affermando “so tutto di voi”; e ciò, perchè tentavano di convincere l'uomo a cedere, ovviamente in modo regolare, alcuni cani.

E' la denuncia di Stop Animal Crimes Italia che continua:

Pare che la ATS abbia eseguito sopralluoghi ma ne ignoriamo l’assunzione di provvedimenti volti a sanare la situazione; si, perchè ciò che a noi appare è una struttura che ai sensi del Regolamento regione Lombardia vigente in materia (art. 116 L.R. 33/2009) chi detiene più di 10 cani necessita dell’autorizzazione del Sindaco previo parere favorevole della ATS e a quanto pare tale strutture ne è sprovvista.

Il problema, a Cremona come a Palermo, è che le Aziende Veterinarie preposte ai controlli, secondo la nostra esperienza di anni sul territorio di controlli e sequestri, hanno un modus operandi poco incisivo, limitandosi a consigliare come mettere a norma anzichè assumere provvedimenti diretti e coercitivi quali il sequestro, conferendo alla funzione punitiva della legge (dato che quella preventiva su certi soggetti non ha alcuna efficacia dissuasiva) un valore aleatorio e irrispettoso; veterinari pubblici che di accertare reato di maltrattamento non ne vogliono sapere, vuoi perchè mancano strutture dove collocare animali sequestrati, vuoi perchè le spese sono a carico dello Stato, vuoi per fenomeni diffusi di connivenze.

I cani, alcuni in voliere per uccelli, altri manifestanti comportamenti scientificamente definiti come disturbi psicologici dovuti a carenze di stimoli, gioco e socializzazione, denotano che gli animali sono detenuti da soggetti che non garantiscono agli animali tutte quelle attenzioni etologicamente necessarie.

Il gestore detiene anche rapaci protetti, in voliere, sollevando un'altra questione, ossia la facilità con cui in Italia è consentito detenere specie protette di cotanta bellezza e utilità ecosistemica. Ma se da un lato gli Organi preposti non agiscono con determinazione e le Associazioni latitano (chiuse nei loro personalismi e incompetenza) non resta che pregare e ciò per un Paese civile non depone a favore.

Abbiamo chiesto l’intervento del Sindaco, dei Carabinieri del NAS, auspicando che intervengano quanto prima. Noi, al momento, più che portare fatti analoghi altresì alla pubblica attenzione non possiamo fare altro.

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