Mobilità dolce

Monopattini elettrici e incidenti, Regione Lombardia corre ai ripari

Troppe le preoccupazioni e i rischi, presto un vertice al Pirellone.

Monopattini elettrici e incidenti, Regione Lombardia corre ai ripari
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Monopattini elettrici e incidenti, Regione Lombardia corre ai ripari: presto un vertice al Pirellone.

Monopattini e incidenti, situazione da monitorare

Troppi gli incidenti già avvenuti. Alcuni anche molto gravi. In Lombardia e nel resto d’Italia. Tanto è bastato a far scattare l’allarme rosso sull’utilizzo dei monopattini elettrici legati alla mobilità dolce e alternativa promossa in particolar modo in questa fase post Covid nel bel mezzo anche della bella stagione. Se come detto per le modalità in sharing sono previste quasi ovunque coperture assicurative da parte dei vari gestori, decisamente più intricata è la situazione per quanto riguarda l’utilizzo di monopattini da parte di privati che magari in questo periodo hanno provveduto ad acquistarne uno.

Vertice al Pirellone

La situazione particolarmente a rischio, ha portato così il vice capogruppo della Lega e vice presidente della Commissione Trasporti al Pirellone, Andrea Monti, a chiedere un’audizione al Pirellone a seguito delle problematiche emerse dalla mancanza di regolamentazione e controllo per l’uso dei monopattini elettrici. “Ho inoltrato richiesta al presidente Carzeri – spiega Monti – per un’audizione ad hoc sul tema dei monopattini elettrici e delle problematiche relative al loro utilizzo. I giornali hanno documentato in questi mesi ormai numerosi incidenti, alcuni di essi anche gravi e con conseguenze nefaste, derivanti dall’uso massivo di questi strumenti di spostamento, specie a Milano”.

“Mobilità alternativa sì, ma con regole”

“Da parte nostra non c’è alcuna preclusione nell’uso di questi mezzi di trasporto, ma non si possono nemmeno ignorare le numerose criticità emerse, specie se in ballo c’è la sicurezza dei cittadini – ha aggiunto il rappresentante della Lega – I monopattini elettrici infatti possono raggiungere anche velocità sostenute, sono silenziosi e le ridotte dimensioni sicuramente non aiutano a renderli ben visibili, specie agli automobilisti. Tenuto conto inoltre di come esista oggettivamente una mancanza di regole chiare e considerata anche la crescita esponenziale dello sharing, riteniamo sia doveroso fare il punto della situazione con tutti gli attori interessati, mediante un confronto trasversale e proficuo tra tutte le figure politiche, come la Regione e il Comune di Milano, le figure tecniche e le aziende di sharing”.

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