Mega rissa a Soresina, revocata licenza alla pizzeria

All’interno del locale scoppiò l’alterco che portò alla denuncia di 9 persone.

Mega rissa a Soresina, revocata licenza alla pizzeria
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Mega rissa a Soresina, revocata licenza alla pizzeria “Mar Rosso”: già denunciate per il fatto avvenuto lo scorso mese di febbraio, 9 persone.

Mega rissa a Soresina, revocata licenza alla pizzeria

A conclusione degli accertamenti, scaturiti dopo la rissa, avvenuta la sera del 9 febbraio 2019, in via XX settembre a Soresina all’interno di una pizzeria, allorquando per futili motivi riconducibili a questioni di precedenza presso il banco di mescita, alcuni avventori hannoinnescato una rissa nella quale sono stati distrutti diversi arredi nonché la vetrata d’ingresso del locale e per cui in prima battuta erano state denunciate 9 persone:

- A.A.E.E.A., nato in Egitto cl. 1971, residente ad Annicco (CR);
- S.D.A.S., nato in Egitto cl. 1982, residente a Calcinate (BG);
- I.F.H.M., nato in Egitto cl. 1982, residente a Soresina (CR);
- E.M.M., nato in Egitto cl. 1996, residente a Soresina (CR);
- G.I., nato in Albania cl. 1994, residente a Soresina (CR);
- M.O., nato in Albania cl. 1996, residente a Soresina (CR);
- M.N., nato in Albania cl. 1987, residente a Formigara (CR);
- M.F., nato in Albania cl. 1970, residente a Soresina (CR);
- K.D., nato in Albania cl. 1984, residente a Soncino (CR);

sono stati denunciati in stato di libertà, come partecipanti allo stesso episodio ed in particolare per i reati di rissa, minacce aggravate in concorso, danneggiamento aggravato, lesioni personali e favoreggiamento:

- T.C., nata a Crema (CR) cl. 1999, residente a Soresina (CR), disoccupata;
- G.A.E.S.I., nato in Egitto cl. 1982, residente a Soresina (CR), disoccupato;
- E.S.K.A.I., nata in Egitto cl. 1985, residente a Soresina (CR), disoccupata;

I fatti

La lite scaturì a seguito di una gomitata involontariamente data da un avventore di origine albanese ad un altro di origine egiziana presso il banco dell’esercizio ad insegna “Mar Rosso”, i due si scusarono, ma un altro avventore di origine albanese, parente del primo, mal interpretava un buffetto dato dall’egiziano al connazionale e così i tre iniziavano a insultarsi e a colpirsi. Immediatamente intervenivano in aiuto dell’egiziano altri suoi connazionali e i due albanesi che in un primo momento essendo in inferiorità si allontanarono dalla pizzeria, subito dopo tornarono con altri parenti di rinforzo. L’immediato intervento da parte dei Carabinieri consentì di rintracciare ed identificare tutti i soggetti coinvolti e procedere alla ricostruzione di quanto accaduto, episodio esasperato anche dall’abuso di alcol da parte di alcuni dei soggetti coinvolti.

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Revocata la licenza

Contestualmente questa mattina il Comando Stazione di Soresina, ha dato esecuzione al provvedimento emesso dal Questore di Cremona in data 4 marzo 2019 della revoca della licenza della gestione dell’esercizio pubblico “Mar Rosso” di proprietà di un cittadino egiziano cl. 1986, residente a Soresina (CR), luogo in cui è avvenuta la citata rissa.

La proposta per l’adozione del citato provvedimento amministrativo, a cura dei Carabinieri, è scaturita al termine di specifici controlli a seguito dei quali è stato documentato che il citato locale, oltre ai fatti cui la presente fa seguito, era divenuto abituale ritrovo di numerose persone gravate da pregiudizi penali e precedenti di polizia per reati contro la persona ed il patrimonio, nonché relativi all’uso dello spaccio di sostanze stupefacenti.

Il locale inoltre che era già stato oggetto di due provvedimenti di sospensione dell’attività è stato considerato fonte di grave allarme sociale nella popolazione, non solo a causa delle frequenti liti, ma soprattutto perché gli stessi avventori sostano sia di notte che di giorno nei pressi dell’ingresso, arrecando notevole disturbo ai residenti, molestati da forte grida e continui schiamazzi.

Gli abitanti della zona, pur manifestando una condizione di estremo malessere e disagio, sono titubanti e timorosi nel richiedere l’intervento delle forze dell’ordine, poiché temono sicure ritorsioni, soprattutto quando si tratta di soggetti extracomunitari noti per i loro precedenti penali.

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