tutela dell'ambiente

L'impegno dei Carabinieri Forestali nel Cremonese, 12 denunce e 32.000 euro di multa

Ecco l'elenco degli interventi effettuati.

L'impegno dei Carabinieri Forestali nel Cremonese, 12 denunce e 32.000 euro di multa
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Tutela acque superficiali: attività dei Carabinieri Forestali nel Cremonese.

L'attività dei Carabinieri Forestali nel Cremonese

L’ attività delle Stazioni Carabinieri Forestali del Cremonese è, come consuetudine del periodo invernale, particolarmente concentrata nei controlli volti al rispetto delle normative sul corretto stoccaggio ed utilizzo degli effluenti da allevamento (o impianti biogas ) per finalità agronomiche.
Provvidenziale, ai fini della tutela ambientale, risulta essere l’intervento dei militari coordinati dal Gruppo Carabinieri Forestale di Cremona in quanto, prima ancora della contestazione degli eventuali illeciti, è premura dei Carabinieri Forestali far cessare ogni attività o azione antropica dannosa per l’ecosistema : scarichi abusivi, percolamento liquami in canali da non corretti spandimenti, strutture aziendali di contenimento non conformi ecc.

Da fine campagna agraria 2020 al mese in corso 12 sono le persone denunciate alla Autorità Giudiziaria e 31 le sanzioni amministrative per un totale superiore a 32.000 euro. L’ attività amministrativa sanzionatoria , nei casi più gravi correlata ad un deferimento alla Autorità Giudiziaria è sia derivata da puntuali segnalazioni della cittadinanza che da attento controllo del territorio.

Gli interventi dell'ultimo anno

Si riportano gli interventi più significativi:
-Scandolara Ripa d’ Oglio: Dal rilevamento di una evidente presenza di liquami in roggia, si identificava l’ azienda responsabile alla quale venivano contestate le gravi carenze strutturali delle vasche di contenimento e accumuli di rifiuti speciali e/o pericolosi. Da un più esteso controllo aziendale si rilevavano due scarichi abusivi realizzati artigianalmente e recapitanti direttamente in canale perimetrale.
- Trigolo , facendo seguito a una puntuale segnalazione si rilevavano copiosi colaticci liquidi dalle trincee stoccaggio insilati e percolamenti di reflui zootecnici in canali perimetrali dell’ azienda.
-Cappella Cantone, da evidenti contaminazioni in roggia, si accertava come responsabile la poco distante azienda agraria, alla quale venivano contestate significative carenze strutturali e non leciti percolatori sotterranei diretti in roggia

- Trescore Cremasco , dando seguito a segnalazione pervenuta al 112, dopo aver accertato l’ effettiva contaminazione da liquami della “Roggia Navicella”, se ne acclarava la causa in artificiose condotte poste a monte in appezzamento agrario, finalizzate a scolmare il liquame in eccesso dal terreno ormai saturo

- Scandolara Ravara si appurava che, dalla autobotte, non veniva spanto liquame o digestato ma, bensì, rifiuti liquidi provenienti da acque di stoccaggio in pozzetti aziendali
- Corte de Frati, a causa di carenze strutturali nell’ allevamento suinicolo, si rilevava la copiosa fuoriuscita di liquame suino sui terreni perimetrali
- Casalbuttano/Castelverde si individuavano due Aziende come responsabili dei percolamenti in Roggia Cappellanino e Naviglio Civico; le cause nei campi saturi di liquami e nella volontaria apertura di paratoie di scarico da vasca di contenimento.

L'importanza di tutelare l'ambiente

Le attività di controllo e sopralluogo, in alcuni casi, sono effettuate in azioni congiunte con militari delle Compagnie Territoriali Carabinieri e supportate da tecnici ARPA con le derivate prescrizioni. Riscontrati anche casi di assenza del Piano Utilizzazione Agronomica Aziendale (PUA).
L’impatto ambientale dei liquami zootecnici è rilevante e pertanto, il loro utilizzo a fini agronomici, è strettamente disciplinato anche da normative Regionali, per i quantitativi utilizzabili, i periodi di divieto e le modalità di spandimento. Nitrati ed ammoniaca, se disperse nella falda acquifera o in atmosfera, possono costituire, se consistenti e continue, un inquinamento con compromissione ambientale. Ad essere spanti per finalità agronomiche sono anche i digestati da impianti biogas, equiparati a tutti gli effetti ai liquami.
Fatta eccezione per i rilievi amministrativi e penali sopra descritti e in rapporto all’ alto numero di aziende zootecniche ed impianti di biogas/biometano del Cremonese, dalla totalità dei controlli, siano essi d’iniziativa o a seguito di segnalazione, si riscontra comunque , per quanto rilevato e di competenza dei Carabinieri Forestali, un sostanziale rispetto delle normative e del “Bollettino Nitrati” della Regione Lombardia che disciplina i periodi ammessi allo spandimento.

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