Il giudice "digitale" che dimezza i tempi delle udienze utilizzando Skype

Pierpaolo Belluzzi ha 54 anni e lavora al Tribunale di Cremona.

Il giudice "digitale" che dimezza i tempi delle udienze utilizzando Skype
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Il giudice "digitale" che utilizzando Skype dimezza i tempi delle udienze. Si chiama Pierpaolo Belluzzi, ha 54 anni e lavora al Tribunale di Cremona.

Il giudice "digitale" che dimezza i tempi delle udienze utilizzando Skype

Ha 54 anni, lavora al Tribunale di Cremona e risponde al nome di Pierpaolo Beluzzi e oltre a tenere un corso all’Università Cattolica di Milano “sulla creatività della giustizia digitale” è anche il primo giudice che ha introdotto le udienze via Skype.

In poco tempo è diventato molto popolare tra gli avvocati, soprattutto tra quelli che risparmiano ore di spostamenti da una città all’altra per sedersi magari solo pochi secondi in un’aula di Tribunale. Il suo "metodo" è stato utilizzato già in oltre duecento processi negli ultimi anni. L'unica condizione è che tutte le parti siano d’accordo nel farlo.

I vantaggi

Diversi i casi che dimostrano la sua utilità: sono stati effettuati collegamenti con testimoni che non avevano i soldi per pagare il viaggio e venire a deporre, sono state sentite persone che risiedevano all’estero ma anche professionisti, come ad esempio medici, che hanno potuto intervenire in udienza senza lasciare il reparto dove lavorano.

Ma ....

Un sistema quindi che presenta enormi vantaggi. Il principio cardine dell'ordinamento, ossa l’oralità del processo, viene rispettato, assicura il giudice, anche se nei casi più complessi non è adottabile.

Si pensi infatti ad alcuni processi dove l’aspetto emotivo conta molto. Come una smorfia del volto, un'espressione particolare che uno schermo può “mascherare” ma che a volte può risultare decisiva nel contribuire a valutare quanto sia attendibile o meno un testimone.

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