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“Gay malati?” Bacchettato da Barbara D’Urso, don Mario si scusa in tv

"Ho usato un’espressione infelice ma al di là di questo la dottrina è tutt’altra".

“Gay malati?” Bacchettato da Barbara D’Urso, don Mario si scusa in tv
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Ha fatto il giro d’Italia, in questi giorni, la notizia riportata per la prima volta da CremascoWeek due settimane fa, quando il parroco don Mario Martinengo, durante un’omelia, si lanciò in una lunga requisitoria contro i diritti civili per gli omosessuali, sostenendo che l’omosessualità sia da considerare una malattia. Il sacerdote, come riporta Prima Treviglio, aveva anche contestando la legge Zan, approvata dal Parlamento proprio lo scorso mercoledì, che protegge le vittime di discriminazioni e violenze per orientamento sessuale, genere e identità di genere.

La troupe di Pomeriggio 5 ad Agnadello

Questo pomeriggio, martedì 10 novembre 2020, il parroco era ospite di “Pomeriggio cinque”, il format pomeridiano condotto da Barbara d’Urso su Canale 5. La trasmissione ha dedicato più di un servizio al tema, facendo intervistare a un inviato ad Agnadello il sacerdote contro il quale nel frattempo si era sollevata non solo la protesta di alcune associazioni locali, ma anche la voce – raccolta dal nostro giornale la settimana seguente – di una famiglia arcobaleno del paese, che aveva raccontato le difficoltà di vivere serenamente, ancora oggi, nel 2020, un orientamento sessuale ed affettivo diverso dall’eterosessualità.

L’omosessualità? “Una situazione scorretta”

Incalzato dalla D’Urso, che da tempo è molto sensibile alle tematiche della discriminazione di genere e di orientamento sessuale, il don è apparso piuttosto in difficoltà e alla fine si è scusato, pur difendendo la propria posizione richiamandosi alla dottrina.

“I gay e gli eterosessuali sono liberi di amare allo stesso modo?” chiedeva D’Urso. E lui: “Al di là del fatto che c’è una grossa discussione nella Chiesa, io dico che l’amore è amore ma poi bisogna capire cos’è l’amore. L’amore è volere il bene dell’altra persona. Se vivo in una situazione scorretta… E sarei felice se mi dicessero domani che devo ripensarci perché non è scorretta”.

“Se lo Stato decide che devono avere diritti, ben venga”

Sulla presunta “disfunzionalità” delle coppie omosex, don Mario ha tirato dritto come un treno anche in diretta tv. “Se io vedo la sessualità in ordine alla comunione tra persone in vista della generazione, è chiaro che qualcosa non c’è che funziona…”. “Le coppie eterosessuali che non possono avere figli allora non hanno diritto di amarsi?” continua lei. “Possono volersi bene, benissimo e non vado a vedere cosa fanno a letto per conto loro, semplicemente non dovrebbero davanti a Dio. Io non sono il loro giudice, come diceva il Papa, chi sono io per giudicarli? La loro buona o mala fede, soprattutto nella bailame di oggi, ce la vedono solo loro, io non li giudico, voglio loro bene. Se lo Stato decide che devono avere dei diritti ben venga, ha il dovere di orientare queste cose”.

“Una espressione infelice, mi scuso”

Alla fine, D’Urso gli ha strappato però un passo indietro. “Potresti per favore nelle omelie in chiesa, dove c’è tanta gente anche fragile, in un momento come questo, evitare di dire frasi come i gay sono malati e vanno curati?”

Non mi costa nulla chiedere scusa per aver sbagliato, quando si sbaglia si chiede scusa, ho usato un’espressione infelice ma al di là di questo la dottrina è tutt’altra” ha concluso il don.

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