A Pandino

Era affidato ai Servizi sociali ma il Tribunale gli revoca la misura: dovrà scontare 10 anni in carcere

Troppo gravi i reati commessi tra il 2012 e il 2019: appropriazione indebita, truffa, estorsione, rapina, maltrattamenti in famiglia, guida sotto l’effetto di stupefacenti e bancarotta fraudolenta

Era affidato ai Servizi sociali ma il Tribunale gli revoca la misura: dovrà scontare 10 anni in carcere
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L'affidamento in prova ai servizi sociali, come regolato dall'articolo 47 dell'Ordinamento Penitenziario, è una misura alternativa alla detenzione che, in omaggio alla funzione rieducativa della pena, mira a favorire, attraverso una minore compressione della libertà personale, il reinserimento sociale del condannato. Si tratta insomma di un provvedimento volto alla riabilitazione del detenuto che, a determinate condizioni, gli consente di espiare la pena definitiva al di fuori dall'Istituto penitenziario.

Poste queste premesse, tuttavia, nella nostra provincia un pregiudicato, che era in affidamento in prova ai servizi sociali di Pandino, è stato arrestato dai carabinieri perché in realtà deve scontare ancora più di 10 anni di carcere per sei diversi gravi reati commessi tra il 2012 e il 2019.

Deve scontare 10 anni di carcere perché accusato di sei gravi reati

Nel corso del pomeriggio di ieri, giovedì 26 ottobre 2023, i Carabinieri della Stazione di Pandino hanno arrestato, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura presso il Tribunale di Napoli, un cittadino italiano di 55 anni, pregiudicato e già sottoposto alla misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali.

L’uomo destinatario del provvedimento dovrà scontare un cumulo di pena pari a dieci anni e 20 giorni di reclusione e quattro mesi e 20 giorni di arresto, per sei condanne intervenute tra il 2013 e il 2019 presso i Tribunali di Bologna, Milano e Napoli per appropriazione indebita, truffa, estorsione, rapina, maltrattamenti in famiglia, guida sotto l’effetto di stupefacenti e bancarotta fraudolenta, reati commessi tra il 2012 e il 2019.

Il dettaglio di ogni reato commesso

Infatti, in qualità di amministratore unico e legale rappresentante di un’impresa, si era appropriato indebitamente di un’autovettura, concessagli in locazione finanziaria da una società di leasing, mentre nei casi di truffa aveva messo delle inserzioni su internet per la vendita di prodotti vari, ricevendo dalle vittime delle somme di denaro senza mai spedire il bene in questione.

Invece, la madre, residente in un'altra regione, lo aveva denunciato perché viveva una situazione di disagio in maniera quotidiana già da diversi anni a causa del figlio che, sin dal mattino, cercava continuamente denaro al fine di comperare droga. Era stata costretta in più occasioni ad assecondare le richieste del figlio dato che, in caso di rifiuto dei soldi richiesti, cominciava a distruggere tutto il mobilio della casa. La madre, esasperata, lo aveva denunciato per maltrattamenti ed estorsione.

Inoltre, con un complice, aveva anche commesso una rapina. A bordo di un motociclo, si erano avvicinati al conducente di un’auto e, attraverso il finestrino, dopo averlo minacciato con un’arma, si facevano consegnare telefono e portafoglio. Mentre, sempre fuori regione, era stato sorpreso a guidare sotto l’effetto di stupefacenti.

Era in affidamento ai servizi sociali di Pandino

Nel tempo erano intervenute le condanne dei vari tribunali competenti che, considerato quanto già scontato, è stata ricalcolata. Tenuto conto che l’ultimo provvedimento di condanna passato in giudicato era del Tribunale di Napoli, quest’ultimo, per competenza, ha inviato il provvedimento definitivo ai carabinieri di Pandino, competenti sul luogo dove l’uomo stava scontando in affidamento in prova, che lo hanno rintracciato e lo hanno arrestato, accompagnandolo al carcere di Lodi.

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