Buste in plastica irregolari: multe e sequestri a Cremona e Crema
Ammontano a 50 Kg le buste in plastica non regolari rispetto alla normativa ambientale sequestrate dai carabinieri forestali.
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Ammontano a 50 Kg le buste in plastica non regolari rispetto alla normativa ambientale sequestrate dai carabinieri forestali.
Ammontano a 50 Kg le buste in plastica irregolari, sequestrate dai Carabinieri Forestali coordinati dal Gruppo di Cremona.
Ammontano a 50 Kg le buste in plastica non regolari, sequestrate dai carabinieri forestali coordinati dal Gruppo di Cremona, durante mirati controlli finalizzati al rispetto delle normative in materia ambientale nelle attività commerciali e mercati della provincia cremonese. Gli accertamenti rientrano in una più articolata campagna nazionale per l’emersione di borse in plastica non regolari in circolazione, sanzionando quegli operatori economici che, ancora, dopo più di due anni dall’entrata in vigore della normativa producono, commercializzano o utilizzano questi materiali.
La normativa sulle borse di plastica è contenuta nel Codice dell’Ambiente D.lgs. 152/2006 come da ultimo modificato dalla legge 123/2017. Le sanzioni, vanno da un minimo di 2500 euro ad un massimo di 25mila e sono gravose al pari del potenziale danno ambientale causato dalle buste irregolari quando disperse nell’ambiente: secondo l’Unep (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) ogni anno, le plastiche in mare comprese anche le buste irregolari, uccidono 100mila mammiferi marini, come tartarughe, balene ma anche molti uccelli di mare per strangolamento, soffocamento o blocchi intestinali.
Da accertamenti effettuati in esercizi commerciali e mercati della Provincia, in tre occasioni i militari hanno accertato e contestato l’utilizzo di “shoppers” in plastica vietati dalla legge: a Crema in un esercizio commerciale del settore AgroAlimentare mentre a Cremona durante il mercato cittadino e la “Festa del torrone”. Affinché gli shopper siano conformi alla normativa, è obbligatorio che sugli stessi siano anche indicati: la dicitura “Biodegradabile e compostabile” il codice riferito alle norme UE ovvero “UNI EN 13432:2002” e il marchio di un ente certificatore che indica che il prodotto può trasformarsi in compost. I sacchetti con la sola scritta “Biodegradabile secondo il metodo UNI EN ISO 14855” e i simboli triangolari oppure l’esagono del polietilene, ad alta o bassa densità, non sono a norma di legge. Relativamente alla provincia di Cremona, sostanzialmente si riscontra un diffuso rispetto delle norme da parte degli operatori economici oltre a una accresciuta consapevolezza del consumatore.
I militari rinnovano l’invito ai consumatori ad usare (e pretendere) sacchetti conformi. A livello nazionale, la campagna di controllo dei reparti del Comando Unità Tutela Forestale Ambientale Agroalimentare Carabinieri, già dal 2017, ha visto effettuare ispezioni presso i produttori e rivenditori all’ingrosso del settore con sequestri nell’ordine delle tonnellate, sanzioni per centinaia di migliaia di euro e deferimenti alla Autorità Giudiziaria anche per accertati fenomeni di commercializzazione e smaltimento irregolare di shoppers contraffatti.
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