Palazzo Pignano

Benchè ai domiciliari fabbrica armi ed esplosivi in casa: 30enne finisce in carcere

Nella sua abitazione sono state trovate pistole artigianali e altre armi da fuoco oltre ad esplosivo di vario tipo, tra cui anche il pericolosissimo TATP

Benchè ai domiciliari fabbrica armi ed esplosivi in casa: 30enne finisce in carcere
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Palazzo Pignano: i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Cremona hanno arrestato un uomo di 29 anni in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere per fabbricazione e detenzione di prodotti precursori di materiale esplodente.

Ordinanza di custodia cautelare

Nella mattina di sabato 1 luglio, i Carabinieri della Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Cremona hanno eseguito a Palazzo Pignano un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un cittadino italiano di 29 anni, con precedenti di polizia a carico e già agli arresti domiciliari, arrestato per fabbricazione e detenzione di materiale esplodente. Inoltre risulta indagato anche per fabbricazione e detenzione di armi artigianali e per detenzione di stupefacenti.

Già arrestato

L’uomo era stato arrestato dai carabinieri di Pandino il 19 dicembre scorso quando avevano scoperto che nella sua abitazione aveva allestito una piccola serra con alcuni vasi e rispettive piante di canapa indiana. Inoltre, in cucina aveva alcuni flaconi e vasetti contenenti TATP (perossido di acetone), un pericolosissimo e instabile esplosivo utilizzato per far esplodere gli apparati bancomat oltre che in svariati attentati commessi all’estero.

Durante la perquisizione di casa e auto avevano trovato nel complesso quasi 210 grammi di marijuana, foglie di canapa ancora da tritare, funghi allucinogeni per 20 grammi circa, bilancini di precisione, la somma di oltre 1.000 euro, una carabina di precisione completa di piombini, due pistole scacciacani, cinque pistole artigianali in materiale polimerico, caricatori per rivoltella, canne in plastica e in ferro per pistola, bossoli e proiettili di vario calibro e oltre due chilogrammi di polveri, contenute in barattoli e vasi, risultate materiale esplodente utilizzato per produrre artigianalmente petardi e artifici pirotecnici.

Dopo la convalida dell’arresto era stato posto agli arresti domiciliari e gli artificieri del Comando Provinciale Carabinieri di Milano, vista la pericolosità di tali prodotti, avevano fatto esplodere le polveri con un’adeguata cornice di sicurezza.

La nuova perquisizione

Il 7 maggio, durante una nuova perquisizione della casa dell’uomo, i carabinieri di Pandino avevano trovato una grossa quantità di acido nitrico, prodotti chimici vari, canne per pistole, una pistola in materiale polimerico, un tubo per il lancio di razzi da segnalazione, 92 grammi di marijuana, diversi involucri e vasetti contenenti una grossa quantità di quello che presumibilmente era nuovamente del TATP. Le polveri esplosive erano state fatte esplodere dagli artificieri dei carabinieri, mentre il resto del materiale era stato sequestrato e l’uomo era stato denunciato.

A seguito di tale ulteriore sequestro erano intervenuti i carabinieri del Nucleo Investigativo di Cremona che avevano chiesto e ottenuto dall’autorità giudiziaria un provvedimento di custodia in carcere, tenuto conto del ripetersi delle condotte molto pericolose di fabbricazione e detenzione di armi e materiale esplodente.

L'acido nitrico

Infatti, le prime analisi chimiche svolte hanno permesso di stabilire che una delle sostanze chimiche rinvenute era acido nitrico, usata come precursore di sostanze esplosive e caratterizzata da un elevato livello di pericolosità. L’ingente quantitativo di acido nitrico prodotto avrebbe permesso di realizzare un consistente quantitativo di nitroglicerina se unito ad altre sostanze chimiche trovate all’interno dell’abitazione. Quindi l’uomo aveva sicuramente tentato la fabbricazione di esplosivi con caratteristiche di micidialità ed era concreto il pericolo che commettesse in futuro lo stesso tipo di reati.

Dai domiciliari al carcere

Per questo motivo l’autorità giudiziaria, concordando con le risultanze evidenziate dal personale del Nucleo Investigativo di Cremona, ha deciso di sostituite la misura degli arresti domiciliari con la custodia cautelare in carcere, tenuto conto che ha continuato a fabbricare sostanze precursori di esplodenti che maneggiava in casa senza preoccuparsi dei possibili effetti di innesco o della violenta reazione con altre sostanze.

La mattina di sabato 1 luglio i militari del Nucleo Investigativo si sono presentati molto presto a casa dell’uomo e, con il supporto dei carabinieri della Compagnia di Crema, degli artificieri del Comando Provinciale Carabinieri di Milano e dell’unità cinofila antiesplosivo del Nucleo Cinofili di Orio al Serio (BG), lo hanno arrestato e hanno perquisito la sua abitazione. Nel corso della perquisizione sono stati trovati e sequestrati diversi prodotti chimici, di libera vendita ma utilizzabili per produrre sostanze precursori di esplodenti, due stampanti 3D utilizzate per la produzione di armi da fuoco polimeriche, bossoli di vario calibro, parti di armi da fuoco in materiale polimerico, un ordigno artigianale composto da un grosso petardo al quale erano stati uniti chiodi e biglie in ferro.

L’uomo è stato successivamente accompagnato presso la caserma Santa Lucia di Cremona e poi al carcere di Cà del Ferro. Sono in corso le ulteriori perizie ed analisi sul presunto TATP trovato in grosse quantità a maggio.

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