Barista picchiato per non aver servito da bere all’amica ubriaca, daspo per 4 giovani
I quattro giovani hanno poi distrutto il locale, lanciando sedie e tavoli sia all'interno che all'esterno del bar
Hanno picchiato un barista colpevole di non aver servito da bere all’amica ubriaca. Per quattro giovani, come racconta Prima Milano, sarà interdetto l'accesso nei locali dei Navigli a Milano.
Divieto di accesso ai pubblici esercizi e locali per 4 persone
Il Questore di Milano ha emesso quattro provvedimenti di "divieto di accesso ai pubblici esercizi o in locali di pubblico intrattenimento" a carico di quattro uomini che, nella tarda serata del 28 aprile 2021, sono stati denunciati in stato di libertà per lesioni aggravate. Sono infatti ritenuti responsabili di aver aggredito il titolare di un pub, in Alzaia Naviglio Pavese, a Milano, che si era rifiutato di servire alcolici a una ragazza di origini albanesi perché già ubriaca.
Barista picchiato per non aver servito da bere a una ragazza
I quattro ragazzi - due italiani di 21 e 23 anni, un brasiliano di 24 e un egiziano 22enne - hanno prima lanciato addosso alla vittima delle suppellettili del locale e poi lo hanno colpito in gruppo con calci e pugni, provocandogli una ferita lacero contusa alla fronte. Hanno poi distrutto il locale, lanciando sedie e tavoli sia all'interno che all'esterno del bar. All'arrivo della polizia, si sono rifugiati all'interno di un condominio, dove sono stati però rintracciati grazie alla collaborazione dei passanti.
Emessi 4 Daspo
Sono quindi stati emessi quattro Daspo. Le misure che hanno colpito i due italiani e l'egiziano prevedono il divieto di accedere agli esercizi pubblici per la somministrazione di bevande, comprese quelle alcoliche di qualsiasi gradazione, presenti nell’intero Comune di Milano, e il divieto di stazionare nelle immediate vicinanze dei locali e degli esercizi pubblici. Per il 24enne brasiliano, il divieto di accedere ai locali è stato esteso all'intera Provincia di Milano. I quattro provvedimenti, la cui violazione è punita con la reclusione da sei mesi a due anni e la multa da 8mila a 20mila euro, verranno notificati ai giovani nei prossimi giorni.