Agli arresti per 522 giorni e poi assolto, il dottor Mosca ottiene risarcimento per ingiusta detenzione
Accusato di aver ucciso due pazienti Covid per fare spazio in ospedale, ottiene un risarcimento di 104milioni di euro

Una detenzione lunga 522 giorni: il dottor Carlo Mosca sarà risarcito con 104milioni di euro. Il Tribunale di Brescia ha accolto la richiesta dei suoi legali riconoscendo il diritto al risarcimento per ingiusta detenzione.
L'arresto del dottor Mosca
L’arresto del dottor Carlo Mosca, originario della provincia di Cremona, risale al 25 gennaio 2021, quando la Procura lo accusò di aver somministrato farmaci letali a due pazienti Covid nel marzo 2020, con l’intento – secondo l’accusa – di “alleggerire il reparto” nel pieno della prima ondata pandemica. I medicinali, normalmente utilizzati per l’intubazione, sarebbero stati “non compatibili con la vita”. A far partire l’indagine fu la segnalazione di due infermieri.
L’assoluzione
Mosca rimase agli arresti domiciliari fino al 1° luglio 2022, per un totale di 522 giorni. Durante il processo in Corte d’Assise, nonostante la Procura avesse chiesto una condanna a 24 anni di reclusione, il medico fu assolto con formula piena: “per non aver commesso il fatto”. Un verdetto che mise in luce gravi lacune nelle indagini iniziali.
Accuse "calunniose"
Nelle motivazioni della sentenza, il presidente della Corte d’Assise, Roberto Spanò, definì le accuse a carico di Mosca “calunniose” e sottolineò come il medico abbia subito “un’ingiusta e prolungata limitazione della libertà personale” che avrebbe potuto costargli addirittura l’ergastolo, con danni incalcolabili a livello umano e professionale.
Il risarcimento
I legali di Mosca avevano sottolineato come già nelle prime fasi del procedimento fossero emerse contraddizioni nelle accuse, e come lo stesso medico avesse fornito chiarimenti utili sin dal primo interrogatorio. Lo scorso novembre, la Corte d’Appello ha quindi accolto l’istanza di risarcimento per ingiusta detenzione che ammonta a 140milioni di euro (circa 200 euro al giorno).
Oggi Mosca è tornato a esercitare, lavorando presso il servizio 118 dell’ospedale Civile di Brescia. Ma la ferita per ciò che ha subito, giudiziariamente e umanamente, resta aperta.