A Cremona intervento su paziente sveglio, è il secondo

Asportato un tumore frontale in un uomo di quarant’anni che oggi sta bene. Fioravanti: "Altra prova di straordinario lavoro di equipe".

A Cremona intervento su paziente sveglio, è il secondo
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Intervento su paziente sveglio all'ospedale di Cremona, è il secondo. Il primario Fioravanti: “Altra prova di uno straordinario lavoro di équipe". La testimonianza del paziente: “Mentre sei lì non hai la percezione del tempo, di quanto rimani sveglio, di quello che sta accadendo davvero, tutto appare tranquillo".

A Cremona intervento su paziente sveglio, è il secondo

Secondo intervento di chirurgia da sveglio all’Ospedale di Cremona. E’ accaduto ancora grazie alle abilità dell’équipe di Neurochirurgia – diretta da Antonio Fioravanti – che ha asportato un tumore frontale in paziente sveglio e cosciente.

Si tratta di una metodica super specialistica applicata per le aree critiche del cervello (linguaggio, movimento, ecc) che vede il paziente collaborante durante la seduta operatoria. Lo scopo è di valutare in diretta gli esiti dell’azione del neurochirurgo e ridurre al minimo i rischi dell’intervento stesso.

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"Straordinario lavoro di equipe"

Antonio Fioravanti

Il primario Fioravanti “Altra prova di uno straordinario lavoro di équipe". La testimonianza del paziente: “Mentre sei lì non hai la percezione del tempo, di quanto rimani sveglio, di quello che sta accadendo davvero, tutto appare tranquillo, vedi i medici accanto a te, rispondi alle domande. Ho descritto le immagini che apparivano sul tablet”.

Cosa è accaduto in sala operatoria?

“Per me è stata la seconda esperienza con questa metodica, quindi ero già un po’ preparato"  – ha spiegato il paziente già dimesso in buone condizioni di salute. “Del primo intervento ricordo che a un certo punto mi è stato chiesto di contare, da 1 a dieci, da 1 a venti. Questa volta è come se ad un tratto mi fossi svegliato da un sonno profondo, ero accanto alla neuropsicologa che mi ha chiesto di descrivere le immagini che apparivano sul tablet. Per tutto il tempo ricordo la presenza dell’anestesista; una presenza decisamente rassicurante. Poi mi sono riaddormentato e mi sono risvegliato in camera”.

“Non so come spiegare, ma mentre sei lì non hai la percezione del tempo, di quanto rimani sveglio, di quello che sta accadendo davvero, tutto appare tranquillo, vedi i medici accanto a te, rispondi alle domande. Certo il giorno prima ero un po’ meno tranquillo!”.

“Come mi sono sentito quando il dottor Fioravanti mi ha proposto di affrontare il primo intervento da sveglio? Mi è sembrato un film di fantascienza. Poi mi son detto: se me lo ha proposto significa che è la cosa migliore; ha saputo infondermi fiducia, per fortuna ci sono persone come lui che fanno questo lavoro”.

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