AMBIENTE

Un prato spontaneo nella rotatoria di via Mantova, inizia la semina del prato polifita

Un intervento che promuove la biodiversità e sensibilizza la cittadinanza sulle pratiche agricole virtuose, valorizzando un ecosistema naturale in città

Un prato spontaneo nella rotatoria di via Mantova, inizia la semina del prato polifita
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Un prato spontaneo nell’area centrale della rotatoria di via Mantova a Cremona. Un intervento che promuove la biodiversità e sensibilizza la cittadinanza sulle pratiche agricole virtuose, valorizzando un ecosistema naturale in città.

Un prato spontaneo nella rotatoria di via Mantova

Un angolo di verde in città sta per trasformarsi in un simbolo di sostenibilità e sensibilizzazione ecologica. La rotatoria di via Mantova a Cremona, con i suoi 3300 metri quadrati di superficie, ospiterà nei prossimi giorni un prato sperimentale polifita, una soluzione innovativa che punta a promuovere la biodiversità e a restituire alla città una nuova dimensione del verde pubblico.

L’intervento, previsto per questo fine settimana, prevede la semina di un prato spontaneo composto da almeno cinque specie erbacee tipiche dei prati naturali. Questo miscuglio, che includerà fiori annuali, biennali e perenni, è stato progettato per garantire una fioritura continua durante l’arco dell’anno. Grazie alla varietà delle specie scelte, il prato diventa non solo un elemento decorativo ma anche un habitat fondamentale per gli insetti pronubi, contribuendo al mantenimento di un ecosistema sano.

Rotatoria di via Mantova

A differenza dei tradizionali prati monotoni, questo progetto mira a sensibilizzare i cittadini sulla ricchezza ecologica dei prati spontanei, incoraggiando una visione più variegata e rispettosa dell’ambiente. L'assessora all'Ambiente, Simona Pasquali, sottolinea come l'iniziativa si inserisca in un contesto più ampio di valorizzazione delle pratiche agricole tradizionali, con l'obiettivo di educare la comunità sull'importanza della biodiversità e sulla cura del suolo.

“L’introduzione del prato polifita, oltre a richiamare un importante elemento storico dell’economia e del paesaggio agricolo del nostro territorio – dichiara l’assessora con delega all’Ambiente Simona Pasquali - assume, oltre che una valenza ecologica, anche un duplice significato culturale: sensibilizzazione rispetto a pratiche colturali antiche e virtuose, da favorire in ambito agricolo, educativo nei confronti dei cittadini, abituati a concepire il prato come uno sfondo monotono, indifferenziato, invece che come un ecosistema estremamente variegato, fondamentale per la salute del suolo e per la biodiversità. Infine, la comunicazione di questa iniziativa è volta a trasmettere in maniera corretta e comprensibile la successione dello sviluppo e dell’evoluzione del sistema prato, senza ingenerare possibili fraintendimenti riguardo a presunte carenze di manutenzione”.

Il prato polifita

Il prato polifita si caratterizza anche per la sua resistenza e adattabilità a diverse condizioni climatiche e pedologiche, con un consumo idrico ridotto rispetto ad altre tipologie di prati. Le operazioni di manutenzione sono minimizzate: la corona circolare esterna verrà sfalciata seguendo i normali cicli di manutenzione delle aree verdi, mentre la parte centrale sarà tagliata solo due volte all’anno.

Un'operazione che non solo migliorerà l'aspetto estetico di un punto nodale della città, ma che diventerà anche un simbolo di un approccio più sostenibile e consapevole al verde urbano.

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