Sanità

Un nuovo specialista per l'ortopedia: Alberto Longhi sceglie l'ospedale Oglio Po

Con l’arrivo di Longhi, l’équipe di Ortopedia conta nove medici ortopedici, tra cui uno specializzando dell’Università degli Studi di Parma

Un nuovo specialista per l'ortopedia: Alberto Longhi sceglie l'ospedale Oglio Po
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Alberto Longhi, un nuovo specialista per l'ortopedia dell'Oglio Po che conta nove medici ortopedici, tra cui uno specializzando dell’Università degli Studi di Parma.

Un nuovo specialista per l'ortopedia dell'Oglio Po

Crescere in un’équipe di professionisti giovani e appassionati, maturare competenze chirurgiche specialistiche di alto livello e diventare un punto di riferimento per il paziente, dalla visita ambulatoriale al percorso di riabilitazione. Quando è entrato a far parte dell’équipe di Ortopedia dell’ospedale Oglio Po di Casalmaggiore, Alberto Longhi non ha avuto dubbi: «Nel presidio casalasco – afferma il neo specialista - ho trovato l’opportunità di costruire il mio percorso professionale e personale, al servizio di un bacino d’utenza di circa 100 mila abitanti». 

«Da subito – prosegue Longhi – ho notato la buona organizzazione complessiva della struttura che incontra il favore dei pazienti, sia per qualità del lavoro svolto che per i tempi di esecuzione. La professionalità del personale sanitario permette di lavorare serenamente, in un rapporto di reciproca fiducia a tutela e promozione della salute stessa del paziente». Tra gli aspetti più apprezzati, «l’eterogeneità degli interventi ortopedici e traumatologici, per affrontare casi di diversa complessità».

Aumentare le prestazioni

Con l’arrivo di Longhi, l’équipe dell’Ortopedia dell’Oglio Po conta nove medici ortopedici, tra cui uno specializzando dell’Università degli Studi di Parma. Come sottolinea il direttore del reparto Alessio Pedrazzini, «L’arrivo di un nuovo specialista ci consentirà d’incrementare il numero d’interventi chirurgici, di prestazioni specialistiche e di prime visite, al fine di rispondere con maggiore tempestività alla grande richiesta che riceviamo da parte della popolazione. I nostri pazienti provengono da tutta Italia oltre che dal comprensorio casalasco-viadanese. Tra questi diversi campioni e atleti del mondo dello sport, che trovano nell’Ortopedia di questo presidio un punto di riferimento».

Attività in crescita

Dal 2016 al 2022, il numero d’interventi ortopedici e traumatologici effettuati all’Oglio Po è passato da 984 a 1290. «Grazie all’organizzazione, all’impegno e alla professionalità dei nostri specialisti siamo riusciti a crescere e soddisfare un’ampia tipologia di richieste terapeutiche», afferma Pedrazzini.

«Anche nel corso del 2020, nel pieno della pandemia da Covid-19, siamo rimasti pienamente operativi per garantire le urgenze in sala operatoria, con un totale di 986 interventi. Nei primi sette mesi del 2023 i pazienti trattati sono già 723: contiamo di superare la soglia dei 1400 entro fine anno».

Dal 2019 al 2022, le dimissioni sono passate da 636 a 801, le prestazioni specialistiche da 6889 a 7329. In aumento anche gli interventi di chirurgia a bassa complessità, che in tre anni sono circa 200 in più (da 381 a 523).

Ortopedia pediatrica e protesica, specialità di rilievo

L’ortopedia pediatrica è tra le specialità che caratterizzano il presidio casalasco, che ogni anno conta circa 80 interventi su pazienti minorenni riconfermandosi come punto di riferimento regionale. La protesica costituisce un’attività di rilievo, con interventi ad alta complessità divenuti parte dell’attività ordinaria in capo all’équipe. Solo nel corso del 2022 sono state impiantate 79 protesi d’anca e 45 di ginocchio, con un aumento previsto per l’anno in corso (che solo nei primi sei mesi conta rispettivamente 51 e 34 interventi).

Nel corso degli ultimi due anni, non sono mancati i riconoscimenti su scala nazionale: «Recentemente, la Società Italiana di chirurgia della mano (SICM) ha riconosciuto l’Ortopedia dell’Oglio Po come centro per la chirurgia della mano di primo livello», ricorda Pedrazzini.

«Non solo: a livello regionale e nazionale, siamo tra gli ospedali con la più bassa percentuale d’infezione del sito chirurgico. La sicurezza sanitaria è tra gli elementi cruciali per orientare il paziente nella scelta della struttura che si prenderà cura di lui».

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