Ospedale di Cremona, operato a 101 anni per un grave ictus ischemico
Un intervento tempestivo e una rete di specialisti hanno permesso a un paziente di 101 anni di riprendersi dopo un grave ictus
Paziente di 101 operato per ictus ischemico all'Ospedale di Cremona: un intervento tempestivo e una rete di specialisti gli hanno permesso di riprendersi dopo un grave ictus.
Ictus ischemico a 101 anni
Un breve lasso di tempo può fare la differenza tra la vita e la morte, come dimostra la storia di Alberto, un uomo di 101 anni che è stato recentemente colpito da un ictus ischemico mentre pranzava con la moglie di 93 anni. Dopo il malore improvviso, Alberto è stato trasportato d'urgenza al Pronto soccorso di Cremona (diretta da Francesca Co’), dove i medici hanno agito con prontezza per salvargli la vita.
Arrivato in codice rosso, il paziente era afasico (disturbo del linguaggio) e presentava emiplegia destra (paralisi). Grazie a un percorso multidisciplinare consolidato, i medici dell'Ospedale di Cremona sono riusciti a gestire il caso in modo efficace, unendo le forze della Neurologia, Radiologia e Neuroradiologia. "Il tempo è fondamentale", affermano gli esperti, e per Alberto sono bastati sessanta minuti per ricevere un trattamento salvavita.
Attivato il "Codice Ictus"
L'équipe medica, diretta dalla dottoressa Patrizia Arisi, ha subito attivato il "Codice Ictus", allertando neurologi, neuroradiologi e rianimatori. Alberto è stato trasferito tempestivamente in Neuroradiologia (diretta da Claudia Ambrosi) per la valutazione diagnostica. Subito dopo è entrato nella sala di angiografia per l’intervento di Trombectomia meccanica eseguito da Emilio Giazzi (neuroradiologo) in collaborazione con l’anestesista Ajour Ahmed. Poi il ricovero nella Stroke Unit della Neurologia. Tutto questo è accaduto in sessanta minuti.
Come spiegano Alessia Giossi (Neurologa referente della Stroke Unit) e la collega Alessia Putortì che ha seguito il caso in tutte le fasi: "il paziente è arrivato in ospedale con un Ictus ischemico causato dall'occlusione di un grosso vaso (l'arteria cerebrale media sinistra) e non poteva muovere l'intero lato destro del corpo né parlare".
"Nonostante l’età avanzata, c’erano le condizioni cliniche per intervenire e procedere con la Trombectomia meccanica, così il vaso è stato riaperto salvando il paziente da una situazione di estrema gravità", ha precisato Ambrosi.
Sta bene
Grazie alla collaborazione di specialisti e infermieri, "il signor Alberto ha avuto una quasi completa restitutio ad integrum, ossia è tornato quasi completamente alla condizione di salute originaria (prima dell’Ictus). Quando ha lasciato la Neurologia, per un periodo di riabilitazione al Robbiani di Soresina, aveva ripreso a parlare e a camminare. Merito anche dei fisioterapisti che hanno iniziato subito un programma di mobilizzazione", ha precisato Giossi.
Alberto, che ha lasciato la Neurologia con un sorriso e una foto ricordo, è un simbolo di speranza per tutti coloro che affrontano situazioni simili. La sua storia dimostra che, anche in età avanzata, le condizioni cliniche possono permettere interventi efficaci e che la rete di specialisti può fare la differenza.
“Non capita tutti i giorni di dimettere un paziente ultra centenario”, commentato la dottoressa Alessia Giossi.