Un nuovo caso

Niente verifiche e interrogazioni per la fine del Ramadan, scoppia la polemica in una scuola a Soresina

L’europarlamentare leghista Silvia Sardone: "Un segnale preoccupante di "islamizzazione" negli istituti scolastici italiani"

Niente verifiche e interrogazioni per la fine del Ramadan, scoppia la polemica in una scuola a Soresina
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La dirigente dell'istituto ha precisato che si tratta soltanto di consigli che mirano a garantire l'inclusione di tutti gli studenti e non implicano la chiusura della scuola.

Scuola e Ramadan, scoppia la polemica a Soresina

Le polemiche sulla gestione del Ramadan nelle scuole italiane continuano a tenere banco. Dopo il caso di Pioltello in cui si è deciso di chiudere l’istituto il 10 aprile in occasione della fine del sacro mese islamico, questa volta a far discutere è una guida diramata dalla dirigente di una scuola di Soresina in provincia di Cremona.

Il caso cremonese ha sollevato un acceso dibattito tra la comunità locale e le istituzioni ed è stato innescato dalla circolare emessa da Daniela Romano, dirigente dell'Istituto Comprensivo G. Bertesi di piazza Italia a Soresina che comprende la scuola dell'infanzia, le elementari e le medie. Il documento è intitolato "Informazioni sul Ramadan e linee guida per il personale docente”.

L'Istituto Comprensivo G. Bertesi:

Niente verifiche il 6 e il 9 aprile

Fondamentalmente, la preside ha consigliato agli insegnanti di supportare gli studenti islamici, che rappresentano il 40% del totale, durante il periodo del Ramadan. Tra le indicazioni fornite, si evidenzia la possibilità che gli studenti islamici possano sperimentare una carenza di energie a causa del digiuno, pertanto potrebbero necessitare di riposo supplementare o di adattamenti delle attività didattiche.

"Vi incoraggio a dimostrare sensibilità culturale e religiosa durante il Ramadan e a rispettare le pratiche religiose - sottolinea la circolare della dirigente - alcuni studenti potrebbero essere affetti dalla riduzione dell'energia dovuta al digiuno, siate comprensivi rispetto all'attività didattica."

Inoltre, la circolare invita a evitare di fissare verifiche, interrogazioni, uscite o momenti importanti per la didattica nei giorni chiave del Ramadan, come il 6 e il 9 aprile. Si richiede inoltre di astenersi dal consumare cibi e bevande all'interno della scuola durante le ore di digiuno.

L'europarlamentare Sardone: "Un segnale preoccupante"

Le disposizioni della dirigente, adottate anche in passato, hanno scatenato una reazione immediata da parte della Lega con esponenti politici che hanno accusato la scuola di favorire un trattamento privilegiato verso gli studenti musulmani. L’europarlamentare Silvia Sardone ha condannato queste misure definendole un segnale preoccupante di "islamizzazione" negli istituti scolastici italiani.

L'europarlamentare Silvia Sardone

Anche alcuni genitori e rappresentanti politici locali come i leghisti Andrea Ferrari e Alice Ferrari hanno manifestato dissenso riguardo alla circolare definendola inaccettabile e accusando la scuola di concedere trattamenti di favore non previsti nei confronti degli alunni di determinate religioni. A detta loro, bisognava invece dire alle famiglie che la scuola è un dovere e gli studenti devono avere le energie per affrontarla.

Una prassi consolidata

D'altra parte, la dirigente Daniela Romano ha difeso le sue direttive sottolineando che sono dei semplici consigli che mirano a garantire l'inclusione di tutti gli studenti e non implicano la chiusura della scuola. Romano ha inoltre chiarito di essere contraria alla chiusura delle sedi scolastiche per il fine del Ramadan, ma ha affermato di seguire una prassi consolidata per far sentire tutti accolti.

In merito alla situazione a Pioltello, dove è stata decisa la chiusura della scuola per il 10 aprile in occasione del Ramadan, il collegio docenti e il consiglio d’istituto si riuniranno lunedì 25 marzo per decidere se confermare la decisione o fare un passo indietro, come suggerito dal provveditorato.

A Soresina, invece, non dovrebbero esserci collegi straordinari o altro considerando che non è previsto alcun cambiamento particolarmente impattante se non il consiglio di avere, in questi giorni, qualche attenzione in più nei confronti degli alunni di religione islamica.

 

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