La lettera del sindaco

Negata a Cremona la messa in memoria di Mussolini e dei caduti della Repubblica di Salò

Il primo cittadino Galimberti ha ricordato a chi ha proposto l'iniziativa che sono vietate le manifestazioni di gesti e simboli fascisti

Negata a Cremona la messa in memoria di Mussolini e dei caduti della Repubblica di Salò
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Galimberti chiederà giustamente alle Forze dell’Ordine di assicurarsi che nessuno commetta apologia di fascismo e ha inviato la sua lettera anche al ministro degli interni.

Negata la messa per Mussolini

Il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti ha gridato il suo no ad ogni forma di nostalgia legata al fascismo negando con determinazione l’autorizzazione allo svolgimento della messa al campo in memoria di Benito Mussolini, Roberto Farinacci e di tutti i caduti della Repubblica Sociale Italiana al Civico Cimitero per sabato 29 aprile.

Le sue parole di indignazione difronte alla richiesta sono contenute in una lettera da lui scritta e inviata a Gian Alberto D’Angelo, portavoce del comitato onoranze caduti cremonesi della Repubblica Sociale Italiana che aveva inoltrato al Comune la richiesta di autorizzazione.

La lettera di Galimberti

Il primo cittadino ricorda nella lettera che, d’intesa con la prefettura  e le autorità tutte della città, sono vietate la manifestazione di gesti, l’esibizione di inni e canti e l’esposizione di simboli che costituiscano apologia del fascismo. È sempre giusto tenere a mente che si tratta di un reato previsto dalla legge italiana.

Galimberti chiederà inoltre alle forze dell'ordine di vigilare sul rispetto di questo divieto costituzionale. La lettera è stata inviata in copia anche al ministro degli interni Piantedosi, al Procuratore della Repubblica, al Prefetto, al Questore, al Comandante della Polizia Locale e al Dirigente dei Servizi Cimiteriali.

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