Paradosso amaro

Il vaccino italiano ReiThera funziona (eccome), ma non decolla: mancano i soldi. Sperimentazione anche a Cremona

Raggiunge addirittura il 99% di risposta anticorpale. Il problema sono i finanziamenti, ancora bloccati.

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Funziona il vaccino di ReiThera: nessun serio evento avverso e una risposta anticorpale tre settimane dopo la prima dose di oltre il 93% dei volontari.

Percentuale che raggiunge quota 99 dopo la seconda somministrazione, secondo i dati forniti dalla Biotech di Castel Romano.


Il vaccino italiano ReiThera funziona (eccome)

Lo studio di Fase 2 iniziato a marzo, ha coinvolto quasi un migliaio di volontari. Il 25% di loro ha un'età superiore a 65 anni e condizioni associate ad un aumentato rischio di malattia grave in caso di infezione da SARS-CoV-2. A questo punto non resterebbe che dare il via alla Fase 3, prima della possibile distribuzione.

Ma c'è un problema di liquidità che rischia di bloccare tutto.

A maggio la Corte dei Conti ha bocciato il Decreto del Governo che avrebbe attivato i fondi necessari, 81 milioni di euro: 49 di finanziamento pubblico e 32 investiti da ReiThera stessa.

Il problema sono i fondi per finanziare la Fase 3

Per i Magistrati contabili c'è la possibilità che i fondi stanziati dal Governo finiscano non solo nello sviluppo del prodotto, ma anche nel rafforzamento patrimoniale della società. Di fatto l'accordo sottoscritto a febbraio tra ReiThera, MISE e Invitalia, risulta inconciliabile con la normativa vigente.

Il Generale Figliuolo ha fatto sapere di aver discusso di questo tema con il Ministro Giorgetti, che tra l'altro si era già detto disponibile a contribuire al progetto nelle forme e nei modi consentiti.

Ma per ora nulla di fatto e all'azienda non resta che augurarsi di poter iniziare quanto prima il programma di Fase 3 che, sostengono a Castel Romano, ha ricevuto parere positivo da importanti agenzie regolatorie, EMA inclusa.

Sperimentazione anche a Cremona

La sperimentazione del vaccino italiano ReiThera è stata realizzata anche all'ospedale Maggiore di Cremona. L’accordo tra lo Spallanzani e ASST Cremona ha ricevuto l’ok lo scorso 15 marzo. Responsabile Scientifico è il dottor Angelo Pan direttore del reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale.

Straordinaria la risposta cremonese all'appello per la ricerca di volontari: 260 le candidature pervenute ad Asst Cremona, con alcune delle candidature escluse perché non presentavano i requisiti richiesti.

La sperimentazione prevede la randomizzazione dei volontari in tre gruppi: uno riceverà placebo, l’altro una sola dose di farmaco e la seconda con placebo e il terzo due dosi a distanza di 21 giorni. Nè il medico nè il paziente sapranno quale è stata la suddivisione.  I partecipanti saranno monitorati fino a due anni dalla vaccinazione. Per il tempo e l'impegno richiesto, è stata autorizzata dal Comitato etico un'indennità massima di 800 euro, in ottemperanza alla vigente normativa in materia di sperimentazione clinica su volontari sani.

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