Il nuovo Ospedale presentato a "Cremona Solidale": "Sarà l’ospedale di tutti"
Il progetto illustrato dal direttore Belleri a operatori, ospiti e familiari ha suscitato molto interesse

Il nuovo Ospedale presentato a "Cremona Solidale": il progetto illustrato dal direttore Belleri a operatori, ospiti e familiari ha suscitato molto interesse. Sarà una struttura centrale nel sistema sociosanitario del territorio.
Il nuovo Ospedale presentato a "Cremona Solidale"
C’è un’idea che guida la nascita del nuovo Ospedale di Cremona: costruirlo non solo in cemento, ma nella consapevolezza collettiva. Per questo proseguono gli incontri pubblici promossi dall’ASST di Cremona, dedicati a chi lavora in sanità e a chi usufruisce dei servizi. Un confronto aperto, informato e partecipato.
Uno degli ultimi appuntamenti si è tenuto nella Sala Coppetti dell’Azienda Speciale Comunale "Cremona Solidale", alla presenza del direttore generale dell’ASST Ezio Belleri. Il focus dell’incontro: illustrare al personale sanitario e amministrativo, agli ospiti della struttura e ai loro familiari l’organizzazione del futuro ospedale, pensato come nodo di una rete territoriale più ampia, capace di integrare residenze sanitarie, riabilitazione e servizi diffusi.

"Sarà l’ospedale di tutti"
A introdurre l’incontro, Simona Gentile (direttore generale ad interim e direttore sanitario) insieme alla dirigente amministrativa Francesca Cerati.
"Cremona Solidale è una cittadella dove vivono circa cinquecento ospiti e lavorano altrettanti operatori. È fondamentale farli sentire parte di questo cambiamento", ha dichiarato Gentile. "Il Nuovo Ospedale sarà l’ospedale di tutti, della città intera".
Un concetto ribadito anche da Belleri:
"Questa struttura è un banco di prova per capire se il progetto risponde davvero alle esigenze del territorio. Il nostro obiettivo è costruire un sistema di cura integrato e coerente".

Scetticismo iniziale, approvazione finale
Il clima dell’incontro è stato caratterizzato da attenzione, curiosità e partecipazione. Al termine della presentazione, si è aperto un dialogo con il pubblico. Alessandro Reggiani, responsabile medico della Clinica Riabilitativa, ha confessato:
"Ero scettico, ma mi sono ricreduto. La disposizione dei reparti è convincente. Ora dobbiamo mantenere alta la qualità dell’ospedale attuale, in attesa del nuovo".
Anche Monica Cadei, coordinatrice dei Servizi Assistenziali, ha sottolineato l’importanza della continuità:
"Ho ascoltato senza pregiudizi, e il progetto mi ha convinta. Ma non possiamo trascurare due aspetti chiave: competenza e numero del personale. Il mio auspicio? Che diventi un ospedale calamita".
Commosso, infine, il commento di una residente novantatreenne: "Mi è sembrato bellissimo. Forse non lo vedrò finito, ma va bene così".

Innovazione ed efficienza
Ai partecipanti, circa sessanta, è stato distribuito un questionario anonimo. I risultati hanno mostrato un’ampia approvazione della chiarezza della presentazione e un forte apprezzamento per gli elementi innovativi: distribuzione su cinque piani, superficie analoga a quella dell’attuale ospedale (120.000 metri quadrati), aumento dei posti letto da 428 a 486 (con capienza massima di 765) e un piano di trasferimento strutturato per ridurre al minimo i disagi.
La principale preoccupazione? L’organizzazione dei reparti secondo l’intensità di cura. "È un cambiamento importante – ha scritto un partecipante – e richiederà un’adeguata formazione del personale".
Un percorso di partecipazione lungo un anno
L’incontro rientra nel più ampio piano di comunicazione dell’ASST di Cremona, attivo da oltre un anno, che mira a coinvolgere operatori, cittadini e stakeholder nella definizione di un nuovo modello sanitario. L’obiettivo è duplice: informare e raccogliere feedback, perché ogni scelta progettuale abbia una ricaduta concreta e consapevole sull’organizzazione e sulla qualità dell’assistenza.
Un dialogo continuo, insomma, che mette al centro il futuro della salute pubblica cremonese. E che, nel segno della partecipazione, punta a rendere davvero il nuovo ospedale "l’ospedale di tutti".

Oggi e domani, parlano i numeri
Accessibilità
- Accoglienza e accesso
Oggi: più di dieci diversi punti di accesso di cui uno solo presidiato con accoglienza.
Domani: unico punto di accesso per i visitatori, sempre presidiato e organizzato con accoglienza, e un punto di accesso per gli operatori
- Parcheggi +44%
Oggi: 970 posti auto (solo scoperti)
Domani: 1.400 posti auto (scoperti e coperti), divisi per area (visitatori, pazienti e dipendenti)
- Ascensori
Oggi: percorsi misti e insufficienti
Domani: percorsi dedicati (pazienti interni, pazienti infetti, visitatori, materiali puliti, materiali sporchi).
Percorsi per i pazienti
- Emergenza urgenza
Oggi: articolato dal piano -1 (Pronto soccorso) al piano 7 (Terapia Intensiva)
Domani: tutto sullo stesso piano
- Piastra chirurgica
Oggi: 9 sale operatorie ad uso misto di circa 30/40 mq
Domani: 15 sale operatorie, di cui 2 ibride, di circa 50/62 mq
- Area ambulatori
Oggi: distribuiti su sette piani e in palazzine esterne
Domani: tutti sullo stesso piano
- Mamma – bambino
Oggi: dislocato su più piani dal -1 al 7
Domani: tutto sullo stesso piano
- Degenza
Caratteristiche camere di degenza
- Camera singola
- Camera singola convertibile in camera doppia
- Camera singola con zona filtro
- Camera doppia
Posti letto
Oggi: 428 posti letto (compresi Hospice e Ospedale di Comunità)
Domani: 486 posti letto con camere singole (compresi Hospice e Ospedale di Comunità) che, all’occorrenza, possono diventare doppie sino a 640 posti letto. A questi si aggiungono 125 posti tecnici per una capienza massima di 765 posti letto.