Disoccupazione ai minimi storici (1,9%), i dati sul mercato del lavoro in provincia di Cremona
Occupazione con il tasso più alto degli ultimi vent’anni, ma restano sfide su giovani, qualità e innovazione

A Cremona è stato presentato il Rapporto 2024 sul mercato del lavoro provinciale, che evidenzia il tasso di occupazione più alto degli ultimi vent’anni e una disoccupazione ai minimi storici, ma anche sfide legate a divari di genere, giovani e qualità del lavoro. Il rapporto sottolinea l’importanza di innovazione, formazione e politiche attive per il futuro.
Rapporto sul mercato del lavoro 2024
Nella mattinata di oggi, 16 luglio 2025, presso la Sede Territoriale Regionale di via Dante a Cremona, si è svolto un importante appuntamento pubblico dedicato al mercato del lavoro locale. L’incontro, promosso dalla Provincia di Cremona - Settore Lavoro e Formazione, ha visto la presentazione ufficiale del Rapporto sul mercato del lavoro 2024, un documento fondamentale per comprendere le dinamiche economiche e occupazionali della provincia.
Il Rapporto, elaborato dall’Osservatorio Provinciale del Mercato del Lavoro con il supporto tecnico dell’Istituto per la Ricerca Sociale (IRS) e della Camera di Commercio di Cremona-Mantova-Pavia, restituisce una fotografia articolata e dettagliata del territorio cremonese. In un contesto nazionale ed europeo di crescita rallentata, l’economia locale mostra segnali di resilienza, con un rallentamento nel settore manifatturiero ma buone performance in agricoltura, terziario e artigianato.

Aumenta l'imprenditoria straniera
Il commercio estero continua a rappresentare un motore importante, grazie anche all’espansione dei servizi. Nonostante una contrazione nelle imprese individuali e artigiane, il tessuto imprenditoriale mantiene vitalità, sostenuto da un aumento dell’imprenditoria straniera e dalla stabilità di quella femminile. Il Rapporto sottolinea tuttavia la necessità di rafforzare la produttività e di accompagnare i processi di innovazione e transizione sostenibile.
Occupazione in crescita
Dal punto di vista occupazionale, la provincia ha raggiunto il tasso più alto degli ultimi vent’anni, con il 70,3% di occupati e una disoccupazione ai minimi storici (1,9%). Nonostante ciò, permangono problematiche strutturali: il divario di genere, la difficile condizione lavorativa dei giovani e la qualità complessiva dell’occupazione rimangono temi irrisolti.
Interessante è l’analisi del fenomeno delle “grandi dimissioni”, che colpisce in particolare i lavoratori con contratti stabili e i genitori, complicando la tenuta del mercato del lavoro. Pur con un lieve rallentamento degli avviamenti, il saldo occupazionale è positivo (+2.900) e si registra un incremento nella stabilità contrattuale, con più trasformazioni a tempo indeterminato. Una nota dolente riguarda invece il reperimento di personale qualificato: oltre la metà delle assunzioni previste risulta difficile, specialmente nei settori edilizia, servizi e industria.

Formazione e politiche attive
Il sistema educativo e formativo della provincia mostra buona tenuta: le iscrizioni nelle scuole superiori e nei percorsi professionali superano le 17.700 unità. L’istruzione terziaria, supportata dalla presenza di sedi universitarie e dell’Istituto Monteverdi, continua ad attrarre studenti anche da fuori provincia, rappresentando un asset strategico per lo sviluppo locale. Particolarmente importanti sono gli ITS Academy, che fungono da ponte tra formazione e mondo del lavoro.
Significativo è anche il contributo dei servizi per l’impiego, che nel 2024 hanno erogato oltre 29.000 prestazioni e favorito più di 5.000 avviamenti. I tirocini restano uno strumento efficace di inserimento lavorativo, con un tasso di conversione in contratto stabile pari al 68%. Il Programma GOL ha ulteriormente rafforzato le politiche attive, in particolare per le categorie più vulnerabili.
Sfide e prospettive
Il 2024 disegna dunque una provincia che, pur dimostrando capacità di adattamento, si trova di fronte a sfide rilevanti: dal mismatch tra domanda e offerta di lavoro, alla stagnazione della produttività, fino all’invecchiamento della forza lavoro e alle pressioni della transizione ecologica e digitale.
Per superare questi ostacoli, sarà necessario investire su innovazione, sviluppo di competenze e un’integrazione più efficace tra impresa, formazione e politiche attive, per costruire un mercato del lavoro più solido, inclusivo e competitivo.
L’incontro odierno è stato aperto da Enrica Gennari, dirigente dell’Ufficio Territoriale Regionale, e moderato dal giornalista Giovanni Palisto. Sono intervenuti il vicepresidente della Provincia Luciano Toscani, il professor Claudio Lucifora dell’Università Cattolica di Milano, e l’economista Nicola Orlando dell’IRS, che ha illustrato i principali risultati del Rapporto. Le conclusioni sono state affidate al consigliere provinciale delegato al lavoro Giovanni Gagliardi.