Donazione di organi e tessuti la Giornata Nazionale
L’ASST di Cremona organizza punti informazione a Cremona e Oglio Po rivolti alla cittadinanza.
Donazione di organi e tessuti: la Giornata Nazionale indetta dal Ministero della Salute.
Donazione di organi e tessuti
In occasione della XXI Giornata Nazionale per la donazione di organi e tessuti indetta dal Ministero della Salute, l’ASST di Cremona organizza per mercoledì 23 maggio, dalle 9 alle 13, iniziative rivolte a tutta la cittadinanza per favorire l'informazione e la promozione della donazione di organi finalizzata al trapianto. Tre i punti informazione e raccolta consensi alla donazione attivati sul territorio.
Punti informativi
Atrio Ospedale di Cremona, Largo Priori, 1 Cremona. Atrio Ospedale Oglio Po, Via Staffolo, 51 Vicomoscano - Casalmaggiore. Ufficio Anagrafe Comune di Cremona, Via Ala Ponzone, 32 Cremona. L’iniziativa rientra nelle attività di promozione del progetto nazionale “Diamo il meglio di noi”, promosso da Centro Nazionale Trapianti (CNT) - Ministero della Salute, a cui ASST di Cremona ha aderito. L’evento si svolge con il patrocinio del Comune di Cremona e la preziosa collaborazione della sezione cremonese Associazione Italiana per la Donazione di Organi (AIDO).
L'importanza della donazione
In Italia le persone in lista di attesa sono più di novemila. Il valore del dono? Far sì che una parte di noi divenga terapia salvifica per un'altra persona. Il trapianto rappresenta ancora oggi, e più di qualche anno fa, la migliore terapia (e spesso l’unica) che un valido sistema sanitario può fornire quale soluzione al bisogno di salute di pazienti con gravi insufficienze d’organo. Ancora oggi perché la ricerca scientifica sulle alternative al trapianto (dispositivi meccanici, cellule staminali, ecc.) fa intravedere un futuro possibile, ma certamente lontano. Oggi più e meglio di qualche anno fa in quanto il trapianto, con il miglioramento delle conoscenze scientifiche (in chirurgia, terapia intensiva, immunologia, medicina di laboratorio, farmacologia), consente di rispondere al bisogno di salute, secondo la nota definizione dell’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS), per cui la salute è “il completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o infermità”. In altre parole il paziente trapiantato non è un ammalato che anziché morire “sopravvive”, ma una persona che riprende la sua normale attività quotidiana. Possiamo perciò affermare che Il trapianto di organi (e di tessuti) rappresenta una terapia efficace per le gravi insufficienze d’organo, con degli ottimi risultati sia in termini di sopravvivenza sia di qualità della vita.
Salvare una vita
Attualmente l’accessibilità ai trapianti d’organo non dipende che in piccola parte dal progresso scientifico o dalla disponibilità di mezzi economici: il limite con il quale dobbiamo confrontarci è rappresentato dal numero di donazioni (e conseguentemente di organi) assolutamente insufficiente rispetto alle necessità. In Italia, al 2 dicembre 2017, risultano in lista d’attesa 9130 persone, e questo nonostante nel 2016 siano stati portati a termine 3417 trapianti e la proiezione per il 2017 si attesti attorno ai 3809 (dati Centro Nazionale Trapianti - CNT). Questo significa che, tutti gli anni, circa 3500 pazienti ricevono un organo ed escono dalla lista, altrettanti entrano in lista; mentre è in attesa una percentuale significativa muore (indipendentemente dall’organo necessario, il tempo medio tra inserimento in lista e trapianto oscilla tra 1 a 3 anni e la mortalità durante la permanenza in lista varia dal 2% a 10 %; fonte CNT). Nel nostro Paese la percentuale di opposizione si attesta, con significative variazioni da regione a regione, attorno al 30% dei decessi di pazienti potenziali donatori. E' dalla consapevolezza che “senza donatori non ci sono trapianti” che nasce l’esigenza di dare un’informazione completa sulla donazione di organi: solo una corretta conoscenza consente di dare senso ad una scelta. Accettare, dopo la morte, di donare i propri organi e tessuti non comporta nessun sacrificio. Gli organi ed i tessuti rappresentano quanto di più prezioso per i pazienti in lista di attesa, ma non hanno alcun valore per il donatore, al quale purtroppo non serviranno più. Il valore della donazione, quindi, che dà a questo atto un alto contenuto etico e di grande forza morale, non è quello intrinseco degli organi, ma il pensiero e la mentalità sottesi: vivo in una collettività e per il bene comune accetto, dopo la mia morte, che una parte di me divenga terapia per un'altra persona (che non conosco, indipendentemente da qualsiasi considerazione, per il solo fatto che ne ha bisogno). La decisione, quale essa sia, può essere presa senza timori o dubbi, nella consapevolezza che in ogni momento sono possibili ripensamenti e quindi cambiamenti di scelta.