Maltempo

2 giugno: violente grandinate in diverse zone della Lombardia VIDEO

Bergamasca, Brianza e Lecchesse le aree più colpite: grossi chicchi di ghiaccio e strade imbiancate. Agricoltura in ginocchio.

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Grandine, rovesci temporaleschi e allagamenti si sono abbattuti ieri sulla Lombardia. Le zone maggiormente colpite sono state la Bergamasca, il Lecchese e la Brianza. Allarme esondazione per il Seveso anche nel Milanese.

Bergamasca imbiancata

Una violenta grandinata si è abbattuta sulla media e bassa Valle Seriana verso le 18. Nembro e Alzano, due tra i paesi più duramente messi alla prova dal Coronavirus, sono stati i più colpiti anche da questo maltempo fuori stagione. Il centro di Nembro si è riempito velocemente di grossi chicchi di grandine, sollevando muretti di ghiaccio fino a 20 centimetri e ostruendo il passaggio alle auto.

Violenti rovesci in Brianza

Nella serata di ieri una violenta grandinata è stata registrata anche in Brianza. Fra le zone interessate il Caratese, con difficoltà e traffico bloccato sulla Statale 36 dove intorno alle 17 si era già verificato un grave incidente all’altezza di Nibionno, la zona di Besana e Albiate, ma anche il Seregnese. Chicchi di grandine di grosse dimensioni sono caduti anche nella zona di Arcore, come testimonia il video.

Acqua e chicchi di ghiaccio nel Lecchese

Maxi grandinata sul Lecchese intorno alle 17.30 di martedì 2 giugno 2020. Dopo una splendida giornata di sole, con un clima quasi estivo, le nuvole si sono addensate su Lecco e dintorni e hanno riversato acqua a catinelle, ma soprattutto grossi chicchi di ghiaccio. Sono stati diversi i Comuni colpiti. Da Valmadrera a Galbiate, passando per Lecco fino ad arrivare alla Valsassina

In pochi sono passati indenni alla furia del cielo. In alcuni casi, come nella zona tra Pescate e Galbiate, le strade si sono letteralmente imbiancate.

Allarme della Coldiretti

Prati e pascoli triturati, frutta distrutta, vetri delle serre in frantumi. È il primo bilancio, che emerge dal monitoraggio dei tecnici Coldiretti sul territorio, dell’ondata di maltempo che si è abbattuta nelle scorse ore sulla Lombardia. Nella Bergamasca – precisa la Coldiretti – il bombardamento di ghiaccio ha sferzato la Valle Seriana, in particolare nella parte iniziale. La grandine era talmente fitta e abbondante che sembrava fosse nevicato. La fienagione risulta compromessa.

Sempre in provincia di Bergamo – continua la Coldiretti – il maltempo ha sferzato anche la Valle Imagna: a Sant’Omobono Terme la sassaiola di grandine ha distrutto il 90% della produzione del frutteto dell’Azienda Agricola Sant’Anna.

“Un vero e proprio disastro – spiega il titolare Matteo Locatelli -: sono bastati 15 minuti di vento forte e grandine per perdere il raccolto di pesche, albicocche, pere e soprattutto di ciliegie, le più colpite. Ora devo cercare di salvare quello che si può facendo succhi, confetture, frutta candita e mostarda. Voglio provare anche a fare la frutta denocciolata da essiccare e da usare in pasticceria”.

Complice la forte inversione termica dopo una giornata di caldo – prosegue la Coldiretti – la grandine ha colpito anche a Lecco e nei comuni vicini spingendosi fino all’Erbese e al lago di Pusiano. Anche il vento forte ha provocato danni, sia in provincia di Lecco che in quella di Como: in quest’ultima ha scoperchiato le tettoie di alcune strutture agricole e spianato i campi di loietto nel Canturino e nella Bassa, intorno a Lomazzo. Sempre nel Comasco, nella zona di Lambrugo, la grandine ha devastato un vivaio macinando le coltivazioni e distruggendo le reti anti grandine. Nella fascia pedemontana, infine, si riscontrano anche alcuni danni sul mais.

Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi.

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