Piemonte e Liguria

Un Patrimonio unico al mondo

I siti tutelati dall’Unesco, dalle Residenze Sabaude ai paesaggi vitivinicoli di Langhe e Monferrato, dallo splendore di Portovenere e delle Cinque Terre ai Palazzi dei Rolli di Genova.

Un Patrimonio unico al mondo
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Abbiamo un patrimonio culturale e naturale unico al mondo. Tanto che l’Unesco ha deciso in molti casi di porre questa ricchezza sotto tutela. Addirittura è arrivata a dichiararlo Patrimonio Mondiale dell’Umanità. L’Italia è, insieme alla Cina, il Paese con il maggior numero di questi luoghi, ben 55, e alcune delle regioni dove pubblichiamo i nostri giornali sono tra quelle che ne “custodiscono” più delle altre. Purtroppo, ora non è sempre possibile vedere questi beni; ma vogliamo cominciare a parlarne per poterli visitare appena potremo.

Piemonte, dalle Residenze Sabaude ai paesaggi vitivinicoli di Langhe e Monferrato

Sono cinque i siti piemontesi iscritti alla World Heritage List, di cui uno “in comune” con la Lombardia e uno con altri Paesi: le Residenze Sabaude, i Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato, Ivrea Città Industriale del XX secolo, i Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia e i Siti Palafitticoli Preistorici dell’Arco Alpino. A questi si aggiungono tre elementi iscritti nella Lista del patrimonio culturale immateriale (L’Arte dei muretti a secco, L’Alpinismo e L’Arte musicale dei suonatori da caccia) e tre riserve MaB (Ticino Val Grande Verbano, Monviso,
Collina Po).

Le Residenze Sabaude

Il Castello di Venaria

Sono ben 22, 11 situati nel centro di Torino, gli altri distribuiti secondo un impianto radiocentrico intorno alla città, gli edifici che compongono il sistema delle Residenze Sabaude. Quindi, chi volesse visitarli tutti deve mettere in conto un po’ di tempo…
Il “cuore” di questo sistema consiste negli edifici che componevano la corte cittadina e comprende il Palazzo Reale, l’Armeria Reale, il Palazzo della Prefettura e Archivio di Stato (che costituiscono uno dei primi esempi, nel mondo occidentale, di architettura nata specificatamente con funzioni amministrative e di archivio), la Facciata del Teatro Regio (sopravvissuta ad un incendio nel 1936 che distrusse il resto del teatro), l’Accademia Militare (della cui originaria struttura seicentesca permangono oggi solo alcune colonne e lacerti del loggiato), la Cavallerizza Reale (destinata agli esercizi e agli spettacoli equestri di corte) la Regia Zecca, Palazzo Chiablese, Palazzo Madama, Palazzo Carignano (che nel 1859 ospita il primo Parlamento italiano).
Poi c’è quella che viene definita “La Corona di delizie”, cioè il sistema di residenze extraurbane dedicate allo svago, alle feste e alla caccia che, disponendosi a raggiera intorno a Torino, rimarcano il ruolo centrale della capitale. Ne fanno parte il Castello del Valentino, Villa della Regina, il Castello di Moncalieri, il Castello di Rivoli, il Castello di Venaria Reale, la Palazzina di Caccia di Stupinigi, il Castello di Agliè, il Borgo Castello de La Mandria, il Castello di Racconigi, Castello e Agenzia di Pollenzo, il Castello di Govone.
www.residenzereali.it

I Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato

Per chi ama il vino e il mondo che gira attorno alla viticoltura, questo è un sito imperdibile. I Paesaggi vitivinicoli delle Langhe-Roero e del Monferrato in Piemonte sono costituiti da cinque
aree vinicole distinte e un castello: la Langa del Barolo, le colline del Barbaresco, Nizza Monferrato e il Barbera, Canelli e l’Asti Spumante, il Monferrato degli Infernot, il Castello di Grinzane Cavour.
Ci troviamo di fronte a colline ricoperte di vigneti a perdita d’occhio, borghi, casali e cantine secolari, torri e castelli d’origine medioevale che svettano in un panorama che si distingue per l’armonia e l’equilibrio tra le qualità estetiche dei suoi paesaggi e le diversità architettoniche e storiche dei manufatti associati alle attività di produzione di vini, internazionalmente riconosciuti tra i più importanti prodotti enologici del mondo.
È qui che è nato, nel 1865, il primo spumante italiano, quello dei Fratelli Gancia; è qui che la cultura vitivinicola piemontese ha dato un’identità alla regione; ed è qui che, attraverso l’evoluzione di secolari saperi artigianali e tecnologici, si sono raggiunte eccellenze nelle tecniche di coltivazione, importanti innovazioni negli aspetti produttivi e, naturalmente, una qualità dei vini prodotti tale da essere un riferimento dell’enologia nazionale e internazionale.
www.paesaggivitivinicoliunesco.it

Ivrea, città industriale del XX secolo

Un tuffo nel sogno della città industriale di Adriano Olivetti. E’ questo sito che si estende per oltre 71 ettari, costituito da un insieme urbano e architettonico, di proprietà quasi esclusivamente
privata, caratterizzato da 27 beni tra edifici e complessi architettonici, progettati dai più famosi architetti e urbanisti italiani del Novecento.
Costruiti tra il 1930 ed il 1960, erano destinati alla produzione, a servizi sociali e a scopi residenziali per i dipendenti dell’industria Olivetti.
L’insieme rappresenta l’espressione materiale di una visione moderna dei rapporti produttivi, così come si evinceva dal manifesto delle politiche del Movimento Comunità, fondato a Ivrea nel 1947 e ispirato alle riflessioni di Adriano Olivetti, che si proponeva come un modello di città industriale che risponde al rapido evolversi dei processi di industrializzazione nei primi anni del ‘900.
La proposta si concretizzò grazie ai mezzi messi a disposizione dalla Olivetti e la città diventò il laboratorio sperimentale delle teorie e del dibattito urbanistico del XX secolo che ancora oggi si può visitare.
www.ivreacittaindustriale.it

Sacri Monti di Piemonte e Lombardia

Il Santuario di Oropa

E’ un Patrimonio condiviso tra Piemonte e Lombardia. Si tratta di nove Sacri Monti, Varallo, Crea, Orta, Varese, Oropa, Ossuccio, Ghiffa, Domodossola e Valperga, distribuiti sulle montagne dell’Italia del nord e sono costituiti da nove distinti complessi di cappelle e architetture sacre del XVI e XVII secolo. Nacquero come luoghi di preghiera in Europa in alternativa alla Terra Santa,
in cui per i pellegrini era sempre più difficile arrivare a causa dell’espansione della cultura islamica, e come risposta alla Riforma Protestante.
Sono articolati in una serie di cappelle al cui interno sono rappresentate, con pitture e sculture, la storia di Cristo, la vita di Maria o dei Santi, o i misteri del Rosario. Alla loro realizzazione parteciparono i migliori artisti della tradizione artistica tardo-rinascimentale e barocca. Alcuni di loro sono raggiungibili solo a piedi, in un percorso paesaggistico spesso straordinario perché
integrati in un ambiente naturale di colline, boschi e laghi.
www.sacrimonti.org

Siti palafitticoli preistorici delle Alpi

Palafitte sulle rive del Lago di Viverone

La serie di 111 siti archeologici palafitticoli si trova in Svizzera, Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia ed è composta dai resti di insediamenti preistorici databili tra il 5000 e il 500 a.C. che si trovano sotto l’acqua, sulle rive di un lago, lungo i fiumi o in aree umide. 19 di questi siti si trovano in Italia, dislocati in cinque regioni, Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Due i piemontesi: quello del Lago di Viverone, a cavallo tra le province di Torino e Biella, e quello del parco naturale dei Lagoni di Mercurago, nel comune di Arona (No).
Il sito di Viverone è uno dei più importanti abitati palafitticoli dell’età del Bronzo nell’arco alpino e uno dei siti archeologici più importanti a livello internazionale per la ricchezza di manufatti di metallo e di ceramica e per la complessità delle strutture, cruciale per la comprensione dei contatti tra l’Italia e l’area transalpina nell’età del Bronzo (XVII-XV e XI secolo a.C.).
Il Parco Naturale dei Lagoni di Mercurago è un’area protetta: il sito ospita una delle prime palafitte scoperte in Europa a metà del XIX secolo e la prima studiata scientificamente in Italia. Gli scavi archeologici hanno permesso il recupero di oggetti in ceramica, armi ed ornamenti metallici, utensili in selce, perle in vetro e manufatti in legno.
www.palafittes.org

Liguria, dallo splendore di Portovenere e delle Cinque Terre ai Palazzi dei Rolli di Genova

La Liguria propone solo due siti Patrimonio dell’Unesco, ma davvero di grandissimo pregio, paesaggistico il primo e storico-culturale l’altro.

Portovenere, Cinque Terre e Isole (Palmaria, Tino e Tinetto)

Uno spettacolo indimenticabile. E’ quello che si può ammirare lungo la frastagliata costa ligure orientale, nel tratto che si sviluppa per una quindicina di km tra Levanto e La Spezia, intensamente plasmata nel corso dei secoli con terrazzamenti in pietra per la coltivazione di viti e ulivi. Il sito Unesco parte da Punta Mesco e comprende il territorio di Portovenere, le tre isole del suo arcipelago (Palmaria, Tino e Tinetto, degne di nota non solo per la loro bellezza naturale, ma anche per i numerosi resti dei primi stabilimenti monastici che ospitarono), e le Cinque Terre, il nome collettivo dei cinque borghi di Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore, che Montale ha amorevolmente definito “asserragliati tra le rupi e il mare”.
www.portovenerecinqueterreisole.com

Genova, le Strade Nuove e il sistema dei Palazzi dei Rolli

La riqualificazione del centro di Genova, avvenuta tra il Cinquecento e il Seicento, ha dato vita a un sistema di nuove strade e palazzi di rappresentanza che è diventato un modello originale, esempio per l’intera Europa. Interessò le Strade Nuove dove sorsero i Palazzi dei Rolli, alcuni rinascimentali altri barocchi, accomunati da alcune caratteristiche, come le spettacolari scalinate all’ingresso, cortili e logge sui giardini, gli interni decorati con stucchi e affreschi che oggi possiamo ammirare in tutta la loro bellezza. Essi offrono, inoltre, un esempio originale di una rete pubblica di residenze private deputate a ospitare visite di stato: i proprietari di questi palazzi erano obbligati ad ospitare queste persone e in tal modo contribuirono a far conoscere un modello architettonico e una cultura residenziale che ha attratto artisti e viaggiatori famosi.
www.rolliestradenuove.it

Sotto tutela 55 siti del nostro Belpaese

La lista del patrimonio mondiale dell’Unesco o, nella sua accezione inglese, del World Heritage List, è stata stilata a partire dal 16 novembre 1972. Il suo scopo è quello di identificare, mantenere e trasmettere alle generazioni future l’elenco di quei siti che rappresentano delle particolarità di eccezionale importanza da un punto di vista culturale o naturale, in sostanza l’eredità del passato di cui noi oggi beneficiamo. Luoghi così unici e diversi che vanno dalle selvagge distese del Parco Nazionale di Serengeti in Africa Orientale alle Piramidi d’Egitto, dalla Grande barriera australiana alle cattedrali barocche dell’America Latina.
Fino ad oggi l’Unesco ha riconosciuto un totale di 1.121 siti (869 siti culturali, 213 naturali e 39 misti) presenti in 167 Paesi del mondo. Attualmente l’Italia e la Cina sono le nazioni che detengono il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità: 55. Seguono la Spagna (48 siti), la Germania (46 siti) e la Francia (45 siti). Per l’Italia, di questi 55 siti, 5 sono siti naturali (Isole Eolie, Monte San Giorgio, Dolomiti, Monte Etna, Antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d’Europa) e, nell’ambito dei rimanenti 50 siti del Patrimonio Mondiale, 8 sono paesaggi culturali: Costiera Amalfitana, Portovenere, Cinque Terre e Isole (Palmaria, Tino e Tinetto), Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con i siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula, Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, Val d’Orcia, Ville e giardini medicei in Toscana, Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato, Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene.
Dal 1992 alla lista principale si è aggiunta un’altra lista nota come Registro della Memoria del mondo che contiene le collezioni documentarie di interesse universale. A ottobre 2015 comprende 348 patrimoni registrati (tra singoli beni e complessi documentari), distribuiti in 81 Paesi. Nel 1997 è stato definito anche il concetto di patrimonio orale e immateriale dell’umanità, una proclamazione di capolavori culturali immateriali. Nel 2001, infine, ha visto la luce anche il concetto di patrimonio sommerso dell’umanità, ma al momento è stato ratificato solo da 14 paesi. All’interno del lavoro dell’Unesco, il programma MaB, Man and the Biosphere, L’Uomo e la Biosfera, ha fra i suoi compiti quello di identificare aree di particolare pregio ambientale e con caratteristiche antropiche peculiari alle quali viene data la qualifica di riserva della biosfera. Il programma MaB però non è formalmente parte della Convenzione sul patrimonio dell’umanità.

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