Fuoripista. Le 3 regole d'oro

Fuoripista. Le 3 regole d'oro
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Pochi sanno che sciare fuoripista sulla neve fresca rasenta quasi la conoscenza di un’altra disciplina sportiva. I bravi sciatori su pista, quelli da voto 10, forse lo sanno meglio di tutti. Perché? Perché il freeride rimette in discussione alcuni principi tecnici fondamentali dello sci su pista. Non è difficile sentire che per un’ottima sciata su neve polverosa bisogna praticamente dimenticare tutto quello che si è appreso fin a quel momento su pista e procedere con una tabula rasa… o quasi.
è importante tenere a mente che a differenza dello sciatore su pista che si muove su una superficie della neve “dura”, chi scia in fuoripista deve fare i conti con un manto nevoso vario e non omogeneo, anche detto “3 D”, per questo motivo il freerider deve anche fare i conti con peso, velocità, densità della neve e inclinazione degli sci.
Nonostante questo, basta tenere a mente e applicare 3 semplici regole per un bel fuoripista con poche sorprese.

Regola n 1.
Gambe: ginocchia e piedi uniti per non sprofondare

Se nello sci su pista le gambe devono ritenersi indipendenti l’una dall’altra, fuoripista vale l’esatto opposto. Il consiglio migliore infatti è quello di tenere ben uniti piedi e ginocchia per caricare il peso egualmente su ogni sci ed evitare di perdere l’equilibrio sprofondando con il peso su una gamba o sull’altra.

Regola n 2.
Busto: peso in avanti per mantenere l’equilibrio

Anche l'equilibrio si ottiene in modo diverso fuoripista. Se istintivamente si è portati a buttarsi all’indietro, invece per sciare con maggiore fluidità sulla neve fresca è fortemente raccomandato tenere le ginocchia e il busto piegati in avanti.

Regola n 3.
Braccia: indispensabili per curvare

Per effettuare una curva è consigliato inclinare precocemente il busto verso l'interno della curva che si intende effettuare. Per enfatizzare questo concetto, e soprattutto affinchè ruotare le spalle e poi tutto il busto diventi il mantra del buon sciatore fuoripista, si comincia ad imparare la rotazione alzando le braccia, in modo che il peso non cada all’indietro. Con la pratica questo gesto risulterà sempre meno evidente e più composto.

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