Scuola chiusa

Organizzano la festa di Carnevale che innesca il focolaio e poi si rifiutano di far fare il tampone ai propri figli

Il preside: "Lo hanno fatto malgrado avessi ribadito come in periodo Covid non fosse opportuno dar vita a iniziative che avrebbero originato assembramenti”.

Organizzano la festa di Carnevale che innesca il focolaio e poi si rifiutano di far fare il tampone ai propri figli
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La scuola elementare del paese ora è chiusa per colpa loro. Perché malgrado il preside avesse avvertito di non farlo, un gruppo di genitori ha organizzato lo stesso, fuori dall'orario scolastico, una festa di Carnevale dalla quale poi è partito un focolaio che ha contagiato tutta la primaria.

Ma a Soligo, meno di 3mila nime in provincia di Treviso, in Veneto, dall'irresponsabilità alla follia il passo è stato ulteriormente breve, perché una quindicina di famiglie si sono addirittura rifiutate di far fare il tampone ai loro figli.

Oltre al danno, la beffa, insomma: non è possibile neppure terminare con efficacia l'indagine epidemiologica, col rischio che il coronavirus ora si diffonda ancor più. Il preside dell'Istituto è stato durissimo.

Festa di Carnevale illegale e focolaio a scuola

Da Prima Treviso

Venti alunni e quattro insegnanti positivi: questo il totale aggiornato dei casi di Covid alla Primaria di Soligo (nella foto) dopo la refertazione di circa 140 tamponi effettuati.

L'indagine epidemiologica è ancora in corso: sono emerse due nuove positività tra il personale scolastico e nessun nuovo positivo tra i bambini.

Ma una quindicina di bambini non hanno potuto effettuare il tampone, a causa del rifiuto da parte dei genitori.

Il preside: “Comportamenti irresponsabili, fatto molto grave”

L’indagine epidemiologica in corso sul focolaio della Primaria di Soligo ha evidenziato come possibile origine del contagio diffuso tra i bimbi una festa di Carnevale effettuata in ambito extrascolastico.

“E’ un fatto molto grave, soprattutto perché la festa sarebbe stata organizzata dai genitori, che dovrebbero avere come primo obiettivo la tutela della salute dei figli – sottolinea il commissario, Francesco Benazzi -. La Festa, a quanto ci è stato riferito, è stata organizzata dopo che la scuola aveva ribadito come in periodo Covid non fosse opportuno dar vita a iniziative che avrebbero originato assembramenti”.

“Purtroppo, ancora una volta, a fronte di scuole nelle quali tutte le regole vengono rispettate e fatte rispettare, assistiamo a casi originati da comportamenti assolutamente irresponsabili nel pre e post scuola. Faccio appello alla responsabilità di tutti affinché simili situazioni non si ripetano: dobbiamo rispettare le norme osservando il distanziamento, utilizzando la mascherina e igienizzando le mani.

“Se non rispettiamo le regole il virus, in particolar modo ora che siamo alle prese con la variante inglese, riprenderà a correre e causerà nuove chiusure che penalizzeranno tutti. Un appello va rivolto anche a coloro che rifiutano i tamponi: fare un tampone è come misurarsi la temperatura quando si sta male, non comporta alcun rischio ma, anzi, è fondamentale per fare diagnosi e per proteggere noi stessi e chi ci sta intorno”.

 

daniele.pirola@netweek.it

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