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Vaccini Covid: partono da oggi, lunedì 28 febbraio, le somministrazioni di Novavax

Anche con questo vaccino "bio" è previsto un ciclo primario di due dosi distanziate tre settimane l’una dall’altra.

Vaccini Covid: partono da oggi, lunedì 28 febbraio, le somministrazioni di Novavax
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Le prime fiale di Novavax, il vaccino anti Covid che potrebbe convincere i No vax, sono arrivate nei giorni scorsi. E da oggi, lunedì 28 febbraio 2022, partono le somministrazioni. Ma la campagna vaccinale ha subito negli ultimi giorni un brusco stop: rallentano in maniera considerevole infatti le somministrazioni tra over 50 e minori.

Vaccino Novavax, si parte

I numeri delle vaccinazioni sono in calo. A certificarlo è il "solito" monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe. La scorsa settimana i nuovi vaccinati erano infatti soltanto 59.033 (la settimana precedente erano stati 111.002). In calo soprattutto le prime somministrazioni nella fascia pediatrica (5-11 anni), dove la percentuale è in negativo del 57,1% rispetto alla settimana precedente. Ma soprattutto fa rumore la ritrosia degli over 50, con un calo del 44%. Dimostrazione che l'introduzione dell'obbligo vaccinale e del Super Green pass sul posto di lavoro non sta sortendo gli effetti auspicati da parte del Governo.

 

La questione della scelta

Come già succede per Pfizer e Moderna, non si potrà scegliere di sottoporsi alla somministrazione con Novavax, anche se le cose potrebbero presto cambiare. Su questo punto era stato a suo tempo chiaro Guido Bertolaso. Il coordinatore della campagna vaccinale in Lombardia lo aveva specificato già qualche settimana fa al fine di evitare situazioni in cui le persone (No vax soprattutto) - nei centri vaccinali - inizino a pretendere somministrazioni a propria discrezione. Ma nei giorni scorsi il sottosegretario alla Salute Andrea Costa aveva lanciato un appello alle Regioni:

"Le fiale ci sono e l'obiettivo è incrementare la platea di vaccinati. Dunque se uno vuole scegliere Novavax gli si dia la possibilità di farlo".

In realtà, le Regioni hanno dato poi l'elenco degli hub dove verrà somministrato il siero, e dunque basta scegliere quei centri vaccinali per essere quasi certi di ricevere Novavax (e crediamo anche che per questioni di quieto vivere se qualcuno chiederà di ricevere un vaccino piuttosto che un altro sarà accontentato).

Come si somministra

Nuvaxovid (il nome del siero) sarà somministrato per via intramuscolare (preferibilmente in regione deltoidea del braccio) come ciclo di 2 dosi (da 0,5 mL ciascuna) a distanza di 21 giorni tra loro. La circolare del ministero della Salute che ne autorizza l'utilizzo in Italia ne raccomanda l'uso nei soggetti di età pari o superiore a 18 anni.

"I dati disponibili - si legge sul sito di Aifa - hanno mostrato una efficacia di circa il 90% nel prevenire la malattia Covid-19 sintomatica anche nella popolazione di età superiore ai 64 anni. Il profilo di sicurezza si è dimostrato positivo, con reazioni avverse prevalentemente di tipo locale".

Non ci sono ancora dati  sulla possibilità di usarlo come richiamo dopo aver ricevuto altri preparati, dunque chi ha ricevuto una prima dose di Nuvaxovid deve ricevere la seconda  dello stesso per completare il ciclo primario di vaccinazione.

LA CIRCOLARE DEL MINISTERO SU NOVAVAX

Perché Novavax potrebbe convincere i No vax

Il vaccino Novavax è un siero "bio", a base di proteine ricombinanti che contengono nanoparticelle e utilizza un agente patogeno per stimolare la risposta immunitaria. Una tecnica non nuova: è la stessa che ha permesso di realizzare i vaccini in uso per l'epatite B e la meningite. Questo elemento potrebbe convincere gli scettici, poco entusiasti, invece, della tecnica mRNa che, ricordiamo, oltre ad essersi dimostrata efficiente è stata comunque oggetti di studio per diversi lustri.


Il siero contiene anche un adiuvante (la saponina) che rafforza la risposta immunitaria indotta. Una volta somministrato, il sistema immunitario identificherà le particelle proteiche come estranee e produrrà difese naturali tramite anticorpi IgG ed IgM selettivi e tramite la produzione dei linfociti T e B. Se, in seguito, la persona vaccinata entra in contatto con il virus, il sistema immunitario riconoscerà la proteina Spike e sarà pronto ad attaccarla.

Gli effetti collaterali verificati sono stati sintomi influenzali come mal di testa, dolore muscolare, stanchezza e senso di malessere.

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